Crisi profonda per il tessile di Treviso

I distretti produttivi, orgoglio della produzione manifatturiera italiana e che tanto lustro hanno regalato al made in Italy negli anni del boom economico, vivono oggi momenti molto pesanti.

L’avvento della persistente crisi globale, infatti, ha accentuato le difficoltà  che già  si erano andate manifestando fin dagli anni Novanta, e derivanti principalmente dalla concorrenza della Cina e delle altre tigri asiatiche, con i loro modesti costi del lavoro e la loro sistematica copiatura di tutti i nostri prodotti.

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Prato la pi๠colpita dalla crisi

Andando a fondo nei dati diffusi dal Dipartimento delle Finanze tratti dall’elaborazione degli studi di settore del 2009 (riferiti al periodo d’imposta 2008), si possono verificare gli effetti dei primi venti della crisi globale sul nostro Paese.
Analizzando le dinamiche dei territori, scopriamo che sono il Centro e il Nord-Est ad aver sofferto di pià¹, mentre il Nord-Ovest e il Mezzogiorno sono rimasti nel complesso quasi immuni (sebbene nel 2009 le cose siano poi andate presumibilmente in modo diverso e pi๠drammatico per tutti).

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Prestiti bancari ‘in sofferenza’ in aumento

Secondo la tecnica bancaria, i prestiti erogati dagli intermediari del credito si suddividono in quattro categorie, in conformità  alle possibilità  di recuperare l’importo.

La grande maggioranza èrappresentata dai crediti per i quali non sorgono problemi particolari, e in cui i debitori restituiscono il dovuto alle scadenze concordate; posizione meno tranquilla ma comunque non preoccupante èquella delle “situazioni incagliate”, in cui il debitore accusa per cause contingenti qualche difficoltà  a rimborsare il debito, ma si puಠragionevolmente presumere che, in tempi brevi, dovrebbe poter rientrare; il caso pi๠drammatico èquello dei soggetti falliti, o per i quali comunque si sa con certezza che non restituiranno il debito; ci sono infine le posizioni “in sofferenza”, in un punto intermedio e labile fra le situazioni incagliate e le perdite certe.

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Decreto incentivi 2010

Come ormai ogni anno, il Governo in carica ha varato il consueto “decreto incentivi”, ossia un pacchetto di misure destinato a sostenere i settori imprenditoriali pi๠in difficoltà  in quel momento storico.
Annunciato ormai da mesi, il nuovo decreto rispetta la maggior parte delle ipotesi che si erano ventilate nelle ultime settimane, in particolare con riferimento alla tutela dei settori che meno ne hanno goduto nei provvedimenti precedenti.

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Esportazioni a picco

esportazioni in calo

Il 2009 si sta rivelando l’annus horribilis delle esportazioni dei prodotti italiani verso l’estero.

L’ISTAT ha stimato che nei primi nove mesi dell’anno in corso le esportazioni siano calate mediamente addirittura del 23,1% rispetto all’omologo periodo del 2008.

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Decreto incentivi (seconda parte)

Le modifiche parlamentari introdotte al decreto incentivi comprendono altre misure oltre a quelle già  descritte.

Dell’estensione dell’applicazione dello strumento delle prestazioni accessorie occasionali si ègià  trattato in un precedente articolo.

Ma per chi èin cerca di un’occupazione ritorna utile anche la disposizione che impone ai centri per l’impiego e a tutti gli organismi analoghi di rendere pubbliche tutte le opportunità  di lavoro di cui fossero a conoscenza tramite adeguati canali d’informazione con aggiornamento settimanale.

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Prato chiede una moratoria fiscale

settore tessile

Il distretto industriale del tessile della provincia pratese, un tempo fra i pi๠floridi dell’industria nazionale, versa oggi in una situazione di difficoltà  estrema.
Cosଠlamenta il presidente dell’Unione industriale pratese, Riccardo Marini, che in un incontro coi ministri Scajola, Tremonti e Sacconi ha segnalato le gravissime prospettive per il 2009 in riferimento al crollo del fatturato e alle conseguenti ricadute occupazionali.

Dopo un 2008 già  molto negativo, gli inizi del nuovo anno sembrano ancora peggiori. I portafogli-ordini delle imprese sono quasi vuoti, ed entro il mese prossimo rischiano di esaurirsi i fondi per il sostegno all’occupazione nelle imprese artigianali.

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