Codici tributo tasse scudo fiscale

Per le attività  finanziarie scudate sono pronti i codici tributo, da indicare nel modello F24, ai fini del pagamento delle sanzioni per omesso versamento, dell’imposta di bollo speciale, e dell’imposta straordinaria.

A darne notizia nella giornata di ieri, giovedଠ9 febbraio del 2012, èstata l’Agenzia delle Entrate nel precisare come al riguardo sia stata diffusa una apposita risoluzione, la numero 14/E che, oltre all’istituzione dei codici tributo, fornite anche tutte le indicazioni utili e le istruzioni per compilare correttamente il modello F24.

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Scudo fiscale, i risultati finali

Il ministro Giulio Tremonti ha illustrato in Parlamento i risultati conclusivi dello scudo fiscale, operante fra il 15/09/2009 e il 30/04/2010.

In sintesi, in cambio di un’imposta sostitutiva (con aliquota oscillante fra il 5 e il 7%), coloro che avevano esportato e/o detenevano attività  di ogni tipo all’estero non dichiarate, hanno potuto rimettersi in regola rimpatriando o regolarizzando le stesse.

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Scudo fiscale, questionario per le banche

Il rimpatrio o la regolarizzazione delle attività  detenute all’estero (universalmente noto come “scudo fiscale”) èormai storia passata: la scadenza, fissata in un primo momento per il 15 dicembre 2009 e successivamente prorogata allo scorso 30 aprile, èormai trascorsa definitivamente.

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Arte regolarizzata con lo scudo fiscale

picasso

Il periodico “Plus24” ha svolto un’interessante inchiesta che getta un po’ di luce su uno degli aspetti meno dibattuti connessi allo scudo fiscale (di cui, in questi primi mesi del 2010, èin vigore una proroga valida fino ad aprile).

Non tutte le ricchezze non denunciate e detenute all’estero da parte dei contribuenti italiani, infatti, consistono in denaro, in strumenti finanziari, in panfili o in ville faraoniche: molti, infatti, hanno preferito puntare su opere d’arte di grandissimo pregio. E lo scudo fiscale rappresenta una ghiottissima occasione per mettere in regola anche questi beni.

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Scudo fiscale: le modalità  di regolarizzazione

scudo fiscale

La regolarizzazione, come indicato in un precedente articolo, consiste nella possibilità  di dichiarare i propri possedimenti all’estero e ivi mantenerli, pagando la tassa del cinque percento. àˆ una strada praticabile solamente quando i beni si trovano comunque in territorio comunitario o in uno dei Paesi con i quali sussistono mutui accordi di collaborazione informativa.

Mentre il rimpatrio si puಠattuare attraverso diverse soluzioni, la regolarizzazione prevede una procedura univoca.

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