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Alle province 2,3 miliardi di euro dalle RCA

Le imprese assicurative sono spesso costrette a proporre prezzi alti per le assicurazioni delle auto o degli altri veicoli anche per via del fatto che sono in aumento le imposte sull’RC. In particolare gli enti intermedi come le province mettono nelle loro casse ogni anno qualcosa come 2,3 miliardi di euro. Ecco l’analisi fatta dall’ANIA. Le imprese che hanno pi๠di un veicolo sanno quanto èimportante risparmiare sull’assicurazione. Le province che sono ancora lontane dalla tanto sbandierata abolizione, sembrano al contrario pronte a fare cassa con le assicurazioni. Anche quest’anno alle province arriveranno 2,3 miliardi di euro che secondo l’Associazione nazionale delle imprese assicuratrici ANIA, èlegata alle tasse sull’RCA.

Dall’ammontare della polizza bisogna considerare che siano tasse circa 26,5 euro su 100 pagati alla compagnia assicuratrice. Di queste tasse 10,5 euro vanno a finire al Servizio Sanitario Nazionale e il resto va nelle casse delle Province, quindi per il pagamento delle imposte locali. Secondo il calcolo dell’ANIA il 60% dei tributi locali finisce nelle casse delle province che in modo proporzionale rispetto agli altri enti provano a battere cassa con gli automobilisti.

Come per gli altri tributi locali, in pià¹, le province possono aumentare l’imposta di base fino al 3,5 per cento e non bisogna pensare che si tratti di una strada poco percorsa perchènel 2011 l’80% delle PA ha incrementato l’aliquota portandola fino al massimo consentito. Un’altra novità  molto importante sul fronte della tassazione riguarda la quota data al SSN. Mentre negli anni passati di poteva dedurre dalle somme della dichiarazione dei redditi tutto quello che eccedeva i 40 euro, adesso invece la deducibilità  fiscale èstata abbandonata.