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Il Patto per il lavoro della Regione Emilia Romagna

Una notizia che leggiamo su un blog dedicato al mondo del lavoro: l’Emilia Romagna ha stanziato tantissimi nuovi fondi per l’assunzione di 120 mila persone. Anche se ormai gli italiani sono vaccinati rispetto al patto con gli italiani, questa èuna notizia da non trascurare. E la riportiamo esattamente come la riporta JobGratis che spiega:

La formula del “patto con gli italiani” fa discutere, Molti a sinistra ritengono il modello troppo simile allo stile espresso nel recente passato dalla destra ma, per chi cerca lavoro, le questioni linguistiche ed ideologiche interessano in un modo estremamente marginale.

La Regione Emilia-Romagna, di recente, ha proposto un Patto per il lavoro.

L’obbiettivo èquello di creare 120.000 nuove assunzioni, nei prossimi 5 anni. Per riuscirci verranno stanziati 15 miliardi di euro. Oggi la disoccupazione nella regione èdell’8,9%, se il patto funzionasse si abbasserebbe al 4,5%.

Come sempre in questi casi, c’ da affrontare il problema delle coperture. Da dove salteranno fuori questi 15 miliardi, serviranno allo scopo e si riveleranno una cifra adeguata al raggiungimento dell’obbiettivo?
La Regione Emilia-Romagna sborserà  direttamente 1,6 miliardi, che le sono stati assegnati dal Fondo Europeo. Ci sono poi 1,4 miliardi recuperati da quelli destinati alla tutela del territorio, e 6,8 miliardi che vengono dalla mobilità . Cinque miliardi vengono poi dagli aiuti post terremoto.

Come spiegato di recente dall’assessore al Lavoro Patrizio Bianchi, altri fondi potrebbero arrivare, èimportante che tutti vengano coinvolti e si lavori assieme per risolvere quella che si connota come una vera emergenza.

Una Regione (ma naturalmente il discorso vale anche a livello nazionale) con una disoccupazione cosଠalta, vede messo seriamente a rischio il suo futuro. La speranza à¨Â che questo patto per il lavoro si riveli efficace e, in tal caso, possa essere riproposto in altre regioni, o magari direttamente su scala nazionale, considerando tutti i giovani e meno giovani che non riescono a inserirsi oreinserirsi nel mondo del lavoro.

Dicono che la parte peggiore della crisi sia superata, ma la disoccupazione resta una vera e propria piaga che andrebbe curata con decisione.