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Pagamenti in contanti sopra i 1000 euro, soglia non valida per gli stranieri

Definire la soglia massima per i pagamenti in contanti non èuno strumento necessario e sufficiente per il contrasto all’evasione fiscale, soprattutto nel nostro Paese dove operano moltissimi stranieri. Per loro, infatti, la soglia stabilita per i pagamenti in contanti, potrebbe non essere valida. Ecco un risposta del MEF sull’argomento. 

La soglia del pagamento in contanti fino a 999,99 euro èvalida per tutti i soggetti che risiedono nello Stato italiano, indipendentemente dalla nazionalità . Per tutte le cifre che superano questo limite si devono invece usare altri tipi di pagamento tracciabili, quindi bonifici, assegni non trasferibili, carte di credito e bancomat.

Lo ha detto o meglio ribadito anche il MEF con Enrico Zanetti che ha riferito in Commissione Finanze lo scorso 23 aprile. La soglia deve essere rispettata da chiunque risieda nel nostro Paese. Si deduce che ci sono delle deroghe valide per tutti coloro che sono stranieri e non risiedono in Italia pur operando nello Stivale. Facciamo un esempio. Se chi acquista un prodotto appartiene ad uno stato dell’UE o dello spazio economico europeo, sia anche un cittadino norvegese o islandese, il limite dei pagamenti in contanti puಠnon essere rispettato.

Per gli stranieri non residenti in Italia che s’ineriscano nel commercio al dettaglio o per le agenzie di viaggi, il limite èdi 15.000 euro. I commercianti italiani, perà², per accettare pagamenti da 1.000 a 15.000 euro, devono inviare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate indicando il conto corrente in cui verranno versati i soldi il primo giorno feriale successivo.

All’operatore finanziario, dopo il versamento, dovrà  essere consegnata anche una copia della comunicazione inviata all’Erario.