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La teoria dei giochi e il vantaggio della cooperazione

John Nash, lo stesso di A beautiful mind, lavorಠa lungo per elaborare la teoria dei giochi, una teoria matematica che puಠessere usata anche in economia e spiega i vantaggi della cooperazione tra le aziende. 

Nash aveva 86 anni ed era conosciuto per avere dato un contributo fondamentale alla cosiddetta “teoria dei giochi”. Questa teoria si dedica allo studio e all’analisi delle decisioni che ogni soggetto fa quando interagisce con altri per ottenere il massimo guadagno possibile, adottando diversi tipi di strategie e soluzioni, e non necessariamente per vincere.

Il Post spiega che ci sono dei presupposti necessari per potere applicare la teoria dei giochi:

– gli individui giocano con lo scopo di vincere, quindi di massimizzare il loro risultato;
– ogni partecipante puಠprendere un numero finito di decisioni (ècomunque contemplata una versione pi๠astratta con numero infinito);
– ogni decisione assunta da un individuo durante il gioco ha delle conseguenze, che possono essere positive o negative;
– il gioco puಠessere cooperativo, se pi๠individui sono d’accordo con le decisioni assunte, oppure non cooperativo se ci si scontra sulle decisioni degli altri (Nash si occupಠsoprattutto di questo aspetto).

Quando in un gioco si verifica la presenza di un comportamento razionale e utile socialmente perchè consente a tutti i giocatori di ottenere qualcosa, che al tempo stesso ènell’interesse di tutti i partecipanti, allora si raggiunge il cosiddetto equilibrio di Nash. Per spiegare questo concetto si usa il dilemma del prigioniero:

Due persone sono in isolamento in carcere, ciascuna in una cella, e hanno la possibilità  di parlare accusando l’altra del crimine o di non parlare affatto. Altre cose da sapere:

– se entrambi non parlano, avranno una pena di un anno;
– se parlano accusandosi a vicenda, rimedieranno una pena di 5 anni;
– se uno accuserà  l’altro e l’altro non lo farà , il primo sarà  libero e il secondo dovrà  starsene in carcere per 6 anni.

Nel secondo caso ci troviamo di fronte all’equilibrio di Nash.