Finanziamenti PMI Bnl-Valfidi per la Valle D’Aosta

Permettere nella Valle D’Aosta, al tessuto imprenditoriale operante sul territorio, di accedere al credito per finalità  quali lo sviluppo ed il consolidamento aziendale tanto in Italia quanto all’estero. Succede grazie a Bnl, Istituto di credito del Gruppo BNP Paribas, che a seguito di un accordo siglato con Valfidi, mette a disposizione un plafond pari a ben 10 milioni di euro.

Nel dettaglio, l’accordo potrà  avvantaggiare oltre tremila aziende che sono associate al Valfidi che èleader tra i confidi sul territorio della Regione Valle D’Aosta. A disposizione delle PMI valdostane, oltre al plafond per la stipula di prodotti finanziari, ci sono anche soluzioni e servizi che saranno messi a disposizione dai gestori specializzati e dai centri imprese della BNL. Il ruolo di Valfidi èquello di fornire garanzie sui capitali erogati in modo tale da agevolare lo sviluppo del tessuto imprenditoriale nella Regione Valle D’Aosta.

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Intesa Sanpaolo e Assolombarda ancora insieme per le PMI

Assolombarda ed Intesa Sanpaolo hanno confermato nei giorni scorsi il proprio impegno congiunto a sostegno del sistema imprenditoriale italiano, ed in particolare per le PMI attraverso lo stanziamento di un plafond pari a 1 miliardo di euro. In particolare, il nuovo accordo si spinge a favore delle PMI lungo due direttrici, rappresentate dallo sviluppo dimensionale, e dal rilancio occupazionale puntando sul capitale umano.

Nel dettaglio, il Gruppo bancario italiano Intesa Sanpaolo, oltre a concedere credito, fornirà  anche consulenza e formazione in materia di riorganizzazione societaria e crescita dimensionale attraverso le operazioni di finanza straordinaria. Alla voce “capitale umano”, invece, l’accordo prevede che Intesa Sanpaolo possa finanziare, in ragione dell’ampio plafond stanziato, progetti di formazione e di welfare aziendale, ma anche interventi per lo sviluppo occupazionale.

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Finanziamenti consorzi fidi per copertura fondo rischi

Al fine di rendere pi๠robusti a livello finanziario, nella Regione Sardegna, i consorzi di garanzia collettiva fidi, l’Amministrazione regionale ha annunciato lo stanziamento ad hoc di contributi che andranno ad alimentare il cosiddetto fondo rischi. I consorzi fidi che potranno presentare le domande di accesso ai contributi sono in particolare quelli del commercio con il fine di concedere fideiussioni a valere sull’accesso al credito delle PMI del comparto che hanno la sede legale sul territorio regionale.

Al riguardo, in accordo con quanto reso noto dall’Assessorato al turismo, all’artigianato ed al commercio della Regione Sardegna, èstato già  pubblicato un apposito Avviso pubblico grazie al quale sarà  possibile richiedere i contributi entro e non oltre la data del 19 dicembre del 2011.

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Fondo di Garanzia PMI nella Regione Sardegna

A partire da domani, giovedଠ3 novembre del 2011, nella Regione Sardegna cambiano le regole di accesso al fondo di garanzia per le piccole e medie imprese nell’ambito del Programma Operativo europeo Por Fesr 2007-2013.

A darne notizia èstata l’Amministrazione regionale dopo che il Centro di programmazione della Regione Sardegna ha provveduto ad effettuare ulteriori modifiche all’apposito Fondo di contro garanzia e di co-garanzia per le PMI operanti sul territorio sardo. In particolare, l’entrata in vigore delle nuove disposizioni èprevista a partire dalle ore 14 di domani, giovedଠ3 novembre del 2011.

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Etichette sui pesci per garantire i consumatori

pesce fresco

Alcune misure a sostegno delle imprese e dei consumatori sono state varate di recente con la legge 99 del 2009. Fra le varie norme, èstato stabilito che, a determinate condizioni, i pesci immessi sul mercato devono essere contrassegnati da un’apposita etichetta che indichi una serie di informazioni a tutela della trasparenza.

Le condizioni per l’etichettatura sono che l’animale superi i quindici chilogrammi di peso, che provenga da allevamento o che sia stato catturato in mare, purchè in quest’ultimo caso il peschereccio che ha effettuato la cattura sia lungo oltre quindici metri. La norma, dunque, non riguarda l’attività  dei piccoli esercenti, magari dilettanti.

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In aumento in Italia i debiti non onorati

assegno

La notizia rimbalza su tanti quotidiani nazionali, e si riferisce ad un sondaggio pubblicato in questi giorni da Unioncamere: gli assegni a vuoto sono in diminuzione, con una riduzione di pi๠dell’11%, ma l’importo medio di questi èinvece aumentato del 10%, con il risultato finale che l’aumento degli assegni a vuoto in generale risulta comunque un dato sempre in crescita, con percentuali di aumento del 5,2% riguardo al numero degli assegni a vuoto emessi, ed un 12,7% dell’importo medio rispetto ai dati dello scorso anno. Secondo le stime ciಠsignifica un capitale di pi๠di 2 miliardi di € non onorato.

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Per l’Erario maggiori garanzie sui crediti pi๠a rischio

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Uno dei numerosi emendamenti apportati alla manovra d’estate (la cui conversione in legge èattualmente all’esame delle aule parlamentari) riguarda la possibilità  di semplificare le procedure per garantire al Fisco la possibilità  di riscuotere i propri crediti iscritti a ruolo.

In sostanza, si èscelto di intervenire per modificare una norma, l’articolo 27 del decreto anticrisi varato alla fine dello scorso anno (D.L. 185/2008).

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Chiedere rimborso IVA (III)

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Si èaccennato al fatto che i crediti IVA che si formano nel corso delle liquidazioni periodiche non possono utilizzati che in compensazione nei calcoli del periodo successivo.

In realtà , questa regola generale trova un’eccezione a favore di due categorie di imprenditori. I primi sono coloro che operano in maniera elevata nell’import-export: poichè le cessioni all’esportazione sono operazioni non imponibili mentre le importazioni lo sono, l’imprenditore ècostretto a versare continuamente l’IVA ai suoi fornitori e a non riceverne dai suoi clienti, trovandosi costantemente a credito con tutti i problemi di liquidità  che ne seguirebbero.

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Chiedere rimborso IVA (II)

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Solitamente la dichiarazione IVA ècompilata verso febbraio o marzo, poichè in genere già  allora si dispone di tutti gli elementi necessari e anche perchè, in caso di saldo a debito, esso va versato entro il 16 marzo.

Tuttavia, poichè il debito puಠessere versato anche in ritardo di qualche mese aggiungendo gli interessi e la scadenza per l’invio della dichiarazione èdi molto successivo (quest’anno èil 30 settembre), puಠanche capitare che l’accertamento del saldo IVA avvenga diversi mesi dopo.

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Chiedere rimborso IVA (I)

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Il meccanismo dell’IVA, fondato – come scrivono tutti i manuali – sul principio della “detrazione di imposta da imposta”, determina che spesso e volentieri l’imprenditore o il professionista si ritrova a vantare un credito.

In generale, chi vanta un credito d’imposta puಠscegliere se chiederlo a rimborso o conservarlo per compensarlo con altri debiti. Ma proprio perchè i crediti in materia di imposta a valore aggiunto sono cosଠnumerosi e frequenti, il legislatore ha preferito adottare in questo ambito una serie di cautele per evitare che possano esserci abusi.

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