Corruzione dilagante negli appalti

Fra le numerose autorità  indipendenti previsti dal nostro ordinamento, una delle meno conosciute èil Garante della Vigilanza sui Contratti Pubblici. A presiedere l’organismo èoggi il senatore Giuseppe Brienza, ma fino al giugno scorso era stato preceduto dal dottor Luigi Giampaolino, oggi nuovo presidente della Corte dei Conti.

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Commissione di massimo scoperto rimpiazzata da nuovi oneri

associazione bancaria italiana

La resistenza delle banche italiane èsempre stata fortissima, e cosଠi governi di ogni colore politico hanno dovuto sudare sette camicie per vietare la famigerata commissione di massimo scoperto.

Si trattava di un onere aggiuntivo, da sommarsi agli interessi passivi, con il quale gli istituti di credito addebitavano al cliente il cui conto corrente andava in rosso un costo supplementare, calcolato moltiplicando il valore pi๠negativo registrato sul c/c (il massimo scoperto, appunto) per un tasso prestabilito dalla banca stessa.

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Copia degli ordini verbali a disposizione del cliente

Oggi èmolto diffuso il sistema dei cosiddetti “verbal orders”, utilizzati soprattutto dalle società  di telefonia per cedere i propri servizi e offerte.

In pratica, i call-center, una volta convinto il cliente, avviano una registrazione in cui raccolgono la sua intenzione di accettare le condizioni del contratto: in questo modo, si parano dal rischio di successive contestazioni.

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Farmacisti, pochi mesi per adeguarsi al Garante della privacy

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Con la circolare 40 del 30 luglio 2009, l’Agenzia delle Entrate ha accolto e dato attuazione al provvedimento dell’Autorità  Garante per la tutela dei dati personali in tema di medicinali.

Fino ad oggi, infatti, i contribuenti hanno avuto la possibilità  di detrarre il 19% delle spese sanitarie sostenute per se stessi o per i familiari a carico (oltre la franchigia di 129,11 euro), purchè naturalmente esse siano documentate.

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Suonerie telefoniche, pioggia di multe

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Quello dei loghi e delle suonerie in Italia costituisce un business davvero straordinario, se èvero come risulta dalle statistiche che esso muove ogni anno un giro d’affari intorno agli ottocento milioni di euro.

Ma non tutti questi affari sono pienamente leciti, ha sentenziato l’Autorità  Antitrust, che ha recentemente comminato delle notevoli multe sia ai quattro operatori di telefonia mobile operanti nel nostro Paese (Telecom Italia, Vodafone Omnitel, Wind e H3G), sia a diverse società  fra quelle che elaborano e mettono sul mercato i servizi in questione.

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L’Antitrust contro gli Ordini professionali

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Il DL 223/2006 (il celeberrimo “decreto Visco-Bersani”) intaccಠper la prima volta il settore degli Ordini professionali, da sempre accusati dalle associazioni dei consumatori di essere restii ad aprirsi al mercato.

Fra i provvedimenti pi๠rilevanti, si ricordano l’abolizione delle tariffe minime e il divieto agli Ordini di imporre limiti al diritto dei professionisti di farsi pubblicità .

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Tutela della concorrenza e disciplina antitrust (VI)

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Individuate quali sono le tre grandi fattispecie di atti perseguibili dalla disciplina antitrust, vediamo quali sono le contromosse che il Garante puಠattuare per ripristinare la tutela del libero mercato in caso di violazioni.

Nell’ipotesi di intese e abusi di posizione dominante, come accennato in precedenza, l’intervento dell’Authority èsuccessivo: qualora infatti il Garante abbia notizia di una possibile violazione, apre un fascicolo d’indagine.

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Tutela della concorrenza e disciplina antitrust (V)

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L’ultima tipologia di comportamento potenzialmente anticoncorrenziale ècostituita dalle concentrazioni: èla situazione che accade quando pi๠aziende distinte finiscono per far convergere le proprie strategie, secondo diverse modalità .

Si puಠverificare il caso che esse si mantengano giuridicamente distinte ma una acquisisca partecipazioni di controllo dell’altra e quindi si crei un gruppo; oppure che due società  distinte creino una joint-venture cui delegare l’attività  in quel settore; o ancora, avviene una fusione: le due o pi๠società  scompaiono dando vita ad un unico nuovo soggetto (fusione pura) oppure una di esse assorba le altre al proprio interno (fusione per incorporazione).

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Tutela della concorrenza e disciplina antitrust (IV)

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La seconda fattispecie di atto contrario alla libera concorrenza èl’abuso di posizione dominante. Si dice che un operatore economico ha assunto una “posizione dominante” in un dato settore di mercato quando ha acquistato un tale dominio in quell’ambito da essere in grado, letteralmente, di non temere la concorrenza: spesso i consumatori identificano il tipo di prodotto con quel produttore, tanto da far sଠche egli possa attuare le politiche di marketing che preferisce senza che le contromosse dei concorrenti lo possano impensierire, quasi si agisse in monopolio.

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Tutela della concorrenza e disciplina antitrust (III)

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La conseguenza delle intese oggetto di persecuzione legale èquello di “impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza”: come si nota, il presupposto èpiuttosto vago e indefinito, cosଠcome l’accenno al mercato nazionale “o ad una sua parte rilevante”.

Questo per non porre troppi paletti agli interventi del Garante: si èvoluto, cioà¨, evitare che una norma troppo dettagliata potesse togliere dalle competenze dell’Authority determinate situazioni concrete altrettanto rilevanti.

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Tutela della concorrenza e disciplina antitrust (II)

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In realtà , la competenza del Garante Antitrust non èassoluta. Esistono due eccezioni significative: in ambito bancario, l’unica autorità  con funzioni esclusive di vigilanza èla Banca d’Italia, anche per le questioni inerenti la concorrenza; mentre nel settore dell’editoria e delle telecomunicazioni esiste un’altra specifica Authority, presieduta attualmente dal professor Corrado Calabrà².

In tutti i casi, si tratta di organismi indipendenti incaricati di tutelare la concorrenza nell’interesse sia dei consumatori che delle stesse imprese.

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Tutela della concorrenza e disciplina antitrust (I)

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I provvedimenti del Garante contro il vero o presunto cartello dei pastai offre l’occasione giusta per approfondire la legislazione posta a tutela della concorrenza nel nostro Paese: si tratta della cosiddetta “disciplina antitrust”, sebbene i trust (o cartelli) siano solo uno delle numerosissime fattispecie che possono ostacolare il libero mercato.

La legge italiana si pone con un raggio d’azione residuale: esistono infatti tre grandi tipologie di atti perseguiti (le intese, gli abusi di posizione dominante e le concentrazioni), e per tutti e tre i casi l’eventuale superamento di certi limiti fa scattare la competenza delle autorità  antitrust dell’Unione Europea.

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Il Garante sanziona il cartello dei pastai

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La scure dell’Autorità  Garante della Concorrenza e del Mercato si abbatte sui principali produttori italiani di pasta.

L’Authority ha rilevato come fra l’ottobre 2006 e il marzo 2008 i prezzi di cessione dall’industria alla grande distribuzione dei prodotti farinacei del settore della pastasciutta sono aumentati di oltre il 50%, e questo aumento si èpoi scaricato per la gran parte sui consumatori finali.

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