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Versamento dei contributi Inps e Cassacolf, come effettuare il pagamento 

 

C’ tempo fino al prossimo 10 luglio per poter effettuare il versamento dei contributi Inps e Cassacolf del trimestre aprile-giugno 2019 come ricorda Assindatcolf, Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico. Sono tenuti al versamenti in questione tutte le famiglie che hanno alle proprie dipendenze colf, badanti e baby sitter: i dipendenti dovranno rivedere dal datore di lavoro, l’attestazione delle somme percepite durante l’anno. 

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L’INPS ricorda che il versamento dei contributi previdenziali deve essere effettuato trimestralmente e che l’importo ècalcolato sulla base sia delle ore retribuite nel trimestre, sia della retribuzione oraria effettiva.

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Versamento dei contributi Inps e Cassacolf, scadenza al 10 luglio 

Si avvicina la scadenza del 10 luglio per il versamento o dei contributi Inps e Cassacolf relativi al trimestre aprile-giugno 2019: lo comunica Assindatcolf, Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico ricordando che si tratta di un versamento dovuto alle famiglie che hanno alle proprie dipendenze colf, badanti e baby sitter. 

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Assindatcolf ricordo a tutti i datori di lavoro domestico che èun obbligo contrattuale rilasciare “ai propri dipendenti, colf, badanti e baby sitter l’attestazione delle somme percepite durante l’anno, un documento che potrà  servire ai lavoratori per presentare la propria dichiarazione dei redditi quando titolari di un reddito superiore agli 8 mila euro annui”. 

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Contributi INPS collaboratori domestici, la scadenza al 10 ottobre

àˆ fissata per la giornata del 10 ottobre la scadenza per il versamento dei contributi INPS per collaboratori domestici, badanti e baby sitter. 

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Entro la giornata del 10 ottobre dovranno essere versati i contributi INPS relativi al trimestre luglio – settembre: i contribuenti dovranno versare le stesse quote contributive di luglio anche se sarà  necessario prestare attenzione alle ferie (che cadono a luglio e agosto e devono essere correttamente conteggiate). 

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Domanda contributi figurativi congedo di maternità 

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I contributi figurativi rappresentano dei periodi di contribuzione che vengono accreditati quando il lavoratore non ha alcun impiego. La loro caratteristica principale èquella di non avere alcun onere a carico del lavoratore. Tali contributi si applicano nei periodi di mancanza di lavoro e anche nel caso in cui il soggetto non ha percepito indennità  che èsolitamente a carico dell’Inps.

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Pagamento debiti contributivi Inps

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L’istituto nazionale per la previdenza sociale ha fatto chiarezza, mediante l’emissione di una circolare, del tema inerente il pagamento a rate dei debiti contributivi. L’Inps ha provveduto ad emettere la circolare n. 108 del 2013  con la quale ha chiarito la procedura per effettuare la domanda di rateizzazione e ha specificato i termini dell’intero processo.

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Aliquote contributive gestione separata 2013

L’Inps con la circolare n. 27 del 12 febbraio 2013 ha indicato le aliquote contributive per i soggetti iscritti alla gestione separata, assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie o titolari di pensione.

In particolare, per l’anno 2013 l’aliquota contributiva e di computo èstata elevata al 20%, con un incremento del 2% rispetto allo scorso anno, mentre rimane ferma al 27% quella per i soggetti privi di altra tutela previdenziale obbligatoria.

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Contributi artigiani e commercianti 2013

Nel 2013 èscattato il primo incremento di 0,45 punti percentuali sull’aliquota contributiva per artigiani e commercianti stabilito dal Dl Salva Italia. Tale incremento, ricordiamo, si ripeterà  ogni anno fino a quando non verrà  raggiunto il 24%.

In particolare, per quanto riguarda il comparto degli artigiani, l’aliquota base di quest’anno èdel 21,75% (3.347,59 euro) per i titolari e i coadiuvanti/coadiutori con pi๠di 21 anni e del 18,75% (2.886,88 euro) per i coadiuvanti/coadiutori con meno di 21 anni. Per i commercianti, invece, l’aliquota base èdel 21,84% (3.361,41 euro) per i titolari e i coadiuvanti/coadiutori con pi๠di 21 anni e del 18,84% (2.900,70 euro) per coadiuvanti/coadiutori che non superano i 21 anni di età .

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Prescrizione contributi Inps versati ma non dovuti

Qualora siano stati versati all’ente di previdenza sociale dei contributi non dovuti occorre distinguere a seconda della tipologia di lavoratori.

Per i lavoratori dipendenti, infatti, l’attuale normativa prevede una prescrizione di 5 anni, questo significa che trascorso inutilmente tale termine questi devono intendersi definitivamente acquisiti e pertanto validi ai fini delle prestazioni che ne possono derivare. Qualora venga disposto un accertamento che identifichi dei contributi versati ma non dovuti prima che siano trascorsi cinque anni, invece, ne sarà  disposto il rimborso senza interessi.

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Accredito contributi servizio militare

Coloro che hanno svolto il servizio militare, sia obbligatorio che volontario, possono chiedere l’accredito dei contributi previdenziali maturati durante il periodo.

Per poter ottenere tale accredito ènecessario che durante il periodo di svolgimento del servizio militare il soggetto risultava scoperto da contribuzione obbligatoria, inoltre ènecessario essere iscritti nell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi oppure nei fondi speciali di previdenza gestiti dall’Inps.

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Contributi apprendisti commercio

Per i contributi che vengono versati all’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps), e che riguardano i giovani lavoratori con contratto di apprendistato nel settore del commercio, vale la disciplina che, a livello assistenziale e previdenziale, èin vigore con la Legge numero 25 del 1955.

Questo significa che, al pari di un lavoratore dipendente con contratto di lavoro a tempo indeterminato, anche i contributi pagati nell’ambito dell’attività  di apprendista nel settore del commercio concorrono, nei casi, per fruire dell’assistenza legata a cause di infortunio, ma anche del congedo matrimoniale, dell’indennità  di maternità  e dell’assistenza sanitaria per le malattie.

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Agevolazioni pensione Inps per gli alluvionati

A favore delle persone che, nei Comuni delle Province di Massa Carrara e di La Spezia, sono state colpite dall’alluvione, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps) ha annunciato l’introduzione di alcune facilitazioni per i pagamenti delle prestazioni pensionistiche, ma anche di quelle non pensionistiche.

In particolare, a valere su quegli uffici postali che, nelle Province di Massa Carrara e di La Spezia, sono inagibili o inattivi, le persone colpite dall’alluvione che hanno chiesto la riscossione delle prestazioni per contanti potranno rivolgersi ad un qualsiasi altro ufficio delle Poste senza tra l’altro il bisogno di presentare la lettera di avviso e/o il certificato di pensione.

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Deducibilità  contributi volontari

I contributi volontari versati all’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps) offrono due vantaggi principali: il primo èdato dal fatto che con la contribuzione volontaria si puಠsia accelerare la maturazione dei requisiti di pensione, sia ottenere alla maturazione degli stessi degli importi mensili pi๠alti. Il secondo vantaggio, da non trascurare, èdato dal risparmio fiscale ottenibile attraverso il versamento dei contributi volontari.

Questo perchè i contributi volontari, cosଠcome prevede attualmente la normativa fiscale in vigore, risultano essere deducibili per intero dal proprio reddito complessivo, anche quando la spesa previdenziale èstata sostenuta per conto di un familiare che risulta essere fiscalmente a carico. La deducibilità  fiscale, in sede di dichiarazione dei redditi, èfruibile nel quadro E del modello di dichiarazione 730 per chi èun lavoratore dipendente, oppure nel quadro RP del modello di dichiarazione Unico per chi èun lavoratore autonomo.

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Contributi volontari casalinghe

Anche le casalinghe, pur non prestando attività  lavorativa fuori dalle mura familiari, possono ottenere alla maturazione dell’età  pensionabile una prestazione previdenziale con l’Inps legata al pagamento anno dopo anno dei contributi. Questo avviene nello specifico attraverso una contribuzione volontaria preceduta dall’iscrizione ad un apposito Fondo, istituito negli anni scorsi, che ha tra l’altro sostituito quello della cosiddetta “Mutualità  pensioni“.

Per potervi accedere non bisogna chiaramente essere lavoratori dipendenti, e neanche lavoratori domestici; in particolare, le casalinghe iscritte alla “Mutualità  pensioni” sono passate in automatico al nuovo Fondo di previdenza, mentre negli altri casi occorre presentare domanda presso un qualsiasi ufficio Inps, via Internet, dal sito www.inps.it, oppure chiamando il call center integrato dell’Inps attraverso il numero verde gratuito 80 31 64.

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Ricongiunzione contributi

Nell’arco del proprio percorso occupazionale, un lavoratore non sempre versa i contributi ad uno stesso Ente o alla stessa cassa previdenziale; di conseguenza negli anni poi il lavoratore deve decidere se mantenere separati tali contributi, oppure effettuare la cosiddetta ricongiunzione, detta anche unificazione, al fine di vedersi accreditati tutti i contributi pagati presso una sola cassa previdenziale e, quindi, ottenere da questa a fine ciclo lavorativo la pensione.

L’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, permette la ricongiunzione dei contributi a fronte, a seconda dei casi, dell’accredito che avviene d’ufficio oppure dietro presentazione di una apposita domanda. In questo caso la domanda deve essere presentata presso quella sede dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale che risulta essere competente per residenza.

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Calcolo contributi volontari

Come si calcolano i contributi volontari all’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale? Ebbene, per il calcolo della somme da versare l’importo varia a seconda che il lavoratore sia autonomo, sia un coltivatore diretto, oppure un lavoratore dipendente.

Per questi ultimi, in accordo con quanto riporta il sito Internet dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps), i contributi volontari si calcolano sulla base dell’importo settimanale calcolato sull’ultimo anno di contribuzione obbligatoria anche se questo non coincide con l’ultimo anno a partire dal quale si presenta la domanda per i versamenti volontari.

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