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Crollo del commercio internazionale

istat

L’ISTAT ha diffuso dati drammatici sull’andamento dei traffici di merci da e verso l’Italia rispetto alle nazioni extracomunitarie.

I valori registrati nel mese di maggio 2009, infatti, segnalano una caduta verticale generalizzata tanto per le importazioni quanto per le esportazioni rispetto ad appena un anno prima.

Se l’export, infatti, ècaduto del 19,7% rispetto ai valori del maggio 2008, l’import èaddirittura precipitato del 33,2%.


Non vi ècerto da sforzarsi troppo per individuare le cause di tante difficoltà : la crisi globale, il crollo dei consumi, il ridotto potere d’acquisto, la disponibilità  sempre pi๠asfittica di liquidità  da parte delle imprese.


Andando a vedere nel dettaglio i dati delle esportazioni, scopriamo che tengono dignitosamente solo i traffici commerciali verso l’Estremo Oriente (+18,9% verso la Cina, +10,6% verso la Corea del Sud), mentre i valori risultano negativi in tutte le altre direttrici commerciali, con valori particolarmente disastrosi per quanto riguarda le esportazioni verso la Russia (-41%).

Ancora pi๠negativi i dati sulle importazioni, dove non compare nemmeno un valore positivo rispetto ad un anno fa: basti dire che le importazioni dai Paesi OPEC sono calate del 49,2%, dato solo in parte spiegabile con la caduta del prezzo del petrolio (e dunque del valore attribuito ai combustibili importati).

Nè i dati delle importazioni appaiono positivi se passiamo ad osservare i settori merceologici. Oltre al già  accennato baratro in cui sono cadute le importazioni di combustibili fossili, notiamo un pesantissimo -58,2% per le importazioni di impianti e macchinari.
Anche dal lato delle esportazioni, d’altronde, i valori sono quasi tutti negativi. Si salvano solo le esportazioni di prodotti farmaceutici, cresciute nell’ultimo anno del 10,7%.