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Diventare avvocato in Spagna, fine dell’escamotage

Ormai tutti conoscono l’escamotage pi๠diffuso per iscriversi senza colpo ferire all’ordine forense (albo avvocati spagnolo): diventare avvocato in Spagna (“abogado”) e chiedere il successivo riconoscimento della qualifica in Italia.

La differenza consiste nel fatto che in Spagna, almeno per ora, per diventare avvocati èsufficiente essere laureati in Legge e superare una prova molto facile: un test a risposta multipla costituito da venti quesiti, ed èsufficiente azzeccarne dieci per lasciarsi alle spalle ogni problema.


Vale la pena accennare al fatto che di affrontare un tirocinio biennale solitamente gratuito, come avviene in Italia, èqualcosa di cui a Madrid e dintorni non si parla lontanamente.

Nè possedere una laurea italiana rappresenta un ostacolo: èsufficiente sostenere alcuni esami integrativi presso un ateneo iberico (molto facili, a detta di chi ci èpassato) per essere parificati ai colleghi spagnoli.
Potenza dell’integrazione comunitaria, a cui l’ordinamento italiano si èdovuto adeguare, sia pure fra mille perplessità  e le comprensibile proteste di chi èdivenuto avvocato passando per le forche caudine dell’esame di Stato. In definitiva, ottenuta una laurea in Giurisprudenza, si affrontano gli esami integrativi, quindi il test a crocette, si diviene “abogados” e, di lଠa poco, avvocati a tutti gli effetti.

Non a caso, su Internet sono nati tantissimi siti di chi, su questo sistema, ha fondato le proprie fortune: consulenti che rivendono agli aspiranti “abogados” tutti i trucchi per ottenere rapidamente il prezioso titolo.


Tutto questo, perà², sta per finire: a partire dal 30 ottobre 2011, anche la Spagna si doterà  di un esame di Stato paragonabile a quello italiano; e i siti web di cui sopra stanno avviando un’ampia opera di propaganda perchè gli interessati si facciano subito avanti, prima che si chiuda il rubinetto dei titoli facili.