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Cedolare secca, ammessa per affitto commerciale e artigianato 

 

Concesso l’uso della cedolare secca per l’affitto di un negozio da parte di un soggetto che svolge attività  commerciale, o di una bottega da parte di un artigiano: un chiarimento che arriva da parte dell’Agenzia delle Entrate che precisa quanto contenuto nella norma inserita nella legge di Bilancio 2019.

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Con la Risoluzione 50/2019, l’Agenzia chiarisce che la nuova norma estende la cedolare secca anche ai contratti relativi ad immobili commerciali di categoria C1, praticamente negozi e botteghe.

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Cedolare secca, la scadenza al 30 novembre

Ultimo giorno del mese e pieno di scadenze anche per novembre 2018: fra gli appuntamenti di oggi, c’ anche la scadenza della cedolare secca. 

Come ricorda lo scadenzario dell’Agenzia delle Entrate, per oggi èfissato il pagamento della cedolare secca 2018. 

Previsti i pagamenti: 

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1. CEDOLARE SECCA 2018: Acconto seconda rata o acconto in unica soluzione

Versamento della 2° o unica rata dell’imposta sostitutiva nella forma della c.d. “cedolare secca”, dovuta a titolo di acconto per l’anno 2018. 

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Cedolare secca, estesa anche ai negozi?

Sembra ormai certo che presto la cedolare secca potrebbe essere estesa anche ai negozi: questo èquanto anticipato in una Nota di aggiornamento del Def. 

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D’altra parte il vicepremier Matteo Salvini non aveva mai nascosto le se volontà  e la tassazione degli affitti dei locali commerciali portata al 21% potrebbe essere molto vicina: la tassazione verrebbe applicata anche per l’affitto degli immobili commerciali, C1 e relative pertinenze. 

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Cedolare secca, scadenza saldo 2017 e acconto il 2 luglio 2018

àˆ fissata per la giornata di lunedଠ2 luglio la scadenza per il versamento del saldo 2017 e acconto 2018 dell’imposta sostitutiva Irpef, praticamente la cedolare secca. 

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Tutti i contribuenti che siano anche titolari di redditi da locazione che hanno aderito al regime della cedolare secca al 21% (al 10% sugli affitti) dovranno necessariamente l’importo dovuto entro il 2 luglio 2018.

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Tasse Airbnb, il punto sulla cedolare secca sugli affitti

Tassa Airbnb, nuovo capitolo in arrivo: entro il 30 giugno il colosso-piattaforma di annunci di affitti avrebbe dovuto comunicare i dati sulle prenotazioni online in modo da provvedere alla tassazione degli host.

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Si parla di tassa Airbnb, ma di fatto si tratta di una tassa relativa a tutte le piattaforme di prenotazioni online e che include anche l’altro colosso del settore, Booking, ma anche altre piattaforme meno note, come Homeaway. In pratica ogni 30 giugno, le piattaforme dovrebbero inviare, in qualità  di sostituti d’imposta, all’Agenzia delle Entrate, i dati di chi affitta casa. 

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Antitrust, Tassa Airbnb, provoca negativi sulla concorrenza

La tassa Airbnb viola la concorrenza: questo èquanto stabilito dall’Antitrust e reso noto al Ministero, al Parlamento e all’Agenzia delle Entrate, chiedendo la modifica alla norma che prevede maggiori adempimenti da parte degli intermediari. L’Antitrust chiede lo scambio di informazioni eliminando perಠl’obbligo di effettuare la ritenuta d’imposta al 21% (cedolare secca) come sostituti di imposta, da versare poi all’Erario per conto dei locatori stessi.

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L’Autorità  garante della concorrenza e del mercato ha giudicato infatti la tassa sugli affitti brevi introdotta dal D.L. 24 aprile 2017, n. 50 poi convertito, con modificazioni, dalla Legge 21 giugno 2017, n. 96 come una norma con effetti restrittivi sulla concorrenza che potrebbe avere anche ricadute negative sui consumatori finali dei servizi di locazione breve.

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Affitti a canone concordato i nuovi parametri

Valore di mercato, dotazioni infrastrutturali, tipologie edilizie definite su categorie e classi catastali: questi alcuni dei parametri che vanno a determinare l’importo degli affitti a canone concordato in  base alla nuova normativa sui contratti di locazione territoriali, di natura transitoria o per gli studenti universitari.

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Ciascuna categoria, prevede delle fasce di oscillazione che tendono perಠa variare in base al tipo di caratteristiche, dal tipo di manutenzione effettuata allo stato dell’alloggio, dalle aree comuni elle pertinenze. 

In base alla nuova norma la determinazione del canone viene effettuata sulla base di diversi elementi, vale e dire:

tipologia dell’alloggio,

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Cedolare secca, arriva la semplificazione

Settore immobiliare e cedolare secca: arriva la semplificazione da perte del Governo come annunciato dal viceministro dell’economia, Luigi Casero. La revisione arriverebbe in merito alla richiesta degli intermediari impegnati nella stipula dei contratti di affitto relativamente anche alle locazioni brevi introdotte con la cosiddetta tassa Airbnb.

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La nuova norma prevede che gli intermediari che effettuano l’attività  di intermediazione immobiliare o tramite i canali tradizionali o attraverso la gestione di portali telematici per stipulare contratti di locazione breve debbano comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati della locazione stipulata per il loro tramite.

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Tassa Airbnb, scatta dal 16 ottobre

Scatta da lunedଠ16 ottobre e senza alcun tipo di altra proroga la cosiddetta tassa Airbnb, la cedolare secca sugli affitti brevi che prevede la ritenuta del 21% sul canone di affitto lordo. Si tratta di una tassa introdotta dalla “manovrina” correttiva (DL n. 50/2017) per contrastare l’evasione fiscale che doveva partire in realtà  lo scorso 17 luglio, ma il cui inizio èstato procrastinato al 16 ottobre a causa di ritardi e di mancanza di chiarezza nella norma.

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Non sono previste sanzioni per gli intermediari che hanno versato in ritardo le ritenute sugli affitti brevi dovute per i mesi di giugno e di luglio, ma purchè abbiano adempiuto all’obbligo entro l’11 settembre.

 

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Cedolare secca, arriva il ricorso di Airbnb

Scatterà  dal prossimo 16 ottobre la cosiddetta tassa Airbnb, la tassa sugli affitti brevi introdotta pochi mesi fa nella manovra correttiva di primavera in base alla quale gli intermediari immobiliari, portali online o agenzie tradizionali attive nel mercato degli affitti turistici, debbano versare gli importi della cedolare secca al 21%.

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La norma doveva entrare in vigore lo scorso giugno, ma i clamorosi ritardi sulle modalità  dei versamenti hanno causato lo slittamento. E adesso Airbnb ha deciso di fare ricorso al Tar contro la tassa sugli affitti brevi definendolo un atto “formale” per poter intavolare una discussione con il Ministero dell’Economia finanze per trovare “una soluzione efficace ma realizzabile” sulla cedolare.

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Tassa Airbnb, al via dal 16 ottobre

Ormai si siamo davvero: la cosiddetta tassa Airbnb sta per entrare effettivamente in vigore a partire dal 16 ottobre.

Introdotta con la manovra correttiva della Legge di Stabilità  2017 (Dl 50/2017), la tassazione per gli affitti brevi, considerati tali fino a 3un massino di 30 giorni e gestiti attraverso Airbnb o altri portali web o intermediari simili, saranno obbligati al versamento della cedolare secca al 21%.

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La prima scadenza era stata in realtà  fissata per lo scorso 17 luglio con il primo versamento previsto della ritenuta del 21% sui canoni incassati a giugno dagli operatori che gestiscono contratti e pagamenti.

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Tassa Airbnb, gli intermediari contestano il governo

àˆ caos con la tassa Airbnb che sarebbe dovuta scattare lunedଠ17 luglio e che consiste nel versamento della cedolare secca, con l’obbligo da parte degli intermediari degli affitti brevi e turistici di trattenere dai proprietari delle case affittate per brevi le imposte dovute.

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Ma sembra che la nuova norma inserita nella manovra bis possa trasformarsi nell’ennesimo flop. A contestare la normativa e il versamento previsto (che dovrà  avvenire entro il 16 di ogni mese) sono proprio gli operatori del settore che contestano al Governo  la normativa spiegando l’impossibilità  di adeguarsi.

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Tassa Airbnb, come pagare

àˆ fissata per lunedଠ17 luglio la prima scadenza della tassa sugli affitti brevi (ribattezzata tassa Airbnb dato che coinvolge in particolare portali del genere) per le locazioni effettuate dal 1 giugno, èil 17 luglio.

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E vista la confusione, l’Agenzia delle Entrate, chiarisce come debbano essere pagate le imposte del mese precedente ribadendo la responsabilità  del versamento direttamente agli intermediari (come Booking o Airbnb) o agenzia immobiliari e obbliga questi soggetti a pagare una ritenuta del 21% sul canone d’affitto versato dai loro affiliati.

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Tassa Airbnb, scadenza imminente, ma senza regole

Tutto pronto, o quasi, per l’entrata in vigore della tassa Airbnb, o meglio della cedolare secca, rivolta a chi affitta immobili per brevi periodi e ad uso turistico e contenuta all’interno della manovrina di pochi mesi fa. Saranno proprio le piattaforme, tra cui Airbnb (da cui il nome della tassa stessa, ma anche Booking e siti simili) ad agire come sostituto di imposta.

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Sia Airbnb sia Booking, ma il problema interessa i siti che si occupano di affitti brevi e turistici online, avevano messo in evidenza l’impossibilità  di trattenere l’importo del 21% sulle entrate degli utenti agendo di fatto come sostituto d’imposta, ma l’Agenzia delle Entrate continua per la sua strada e ha reso noto il nuovo codice tributo, che corrisponde a 1919, che dovrà  essere inserito nel modello F24. 

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Tassa Airbnb, chi rischia di pagare doppio

àˆ scattata dal 1 giugno la tassa sugli affitti brevi, la cosiddetta tassa Airbnb: inserita nella manovra correttiva della Legge di Stabilità  2017 si tratta di una regolamentazione sugli affitti brevi da applicarsi a chi offre per un certo periodo di tempo la propria casa, un appartamento o una stanza in affitto.

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La normativa, a colmare un vuoto durato molto a lungo, era necessaria, ma ha già  creato qualche polemica visto che qualcuno rischia di pagare doppio e qualcuno sembra non essere ancora soggetto a ritenute. Vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta. 

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