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La capogruppo puಠcurare il Libro Unico

Introdotto un po’ repentinamente da un decreto dell’estate scorsa, il Libro Unico del lavoro (che sostituisce libro paga, libro matricola e altri registri minori) èuna continua fonte di dubbi di natura tecnica sulla sua tenuta e compilazione.

A poco a poco, comunque, il Ministero del Welfare cerca di venire incontro ai cittadini e ai consulenti fornendo delle risposte ai molti dubbi che vengono sollevati, come quelli relativi alla possibilità  per le holding di adempiere in luogo delle controllate.

In effetti, già  l’articolo 1 della legge 12/1979 autorizzava la capogruppo ad eseguire per conto delle partecipate tutti gli obblighi legati al diritto del lavoro e previdenziale, compresa la tenuta dei libri obbligatori.


Con una circolare congiunta, il Ministero del Welfare e l’INAIL hanno chiarito che tale norma èapplicabile anche in relazione al nuovo Libro Unico, che in tal caso presenterà  una numerazione unitaria delle pagine. In particolare, èrichiesto che la capogruppo esegua una comunicazione diretta all’INAIL entro il 16 febbraio di ogni anno, chiarendo quali sono le controllate coinvolte nella situazione: questo perchè anche ammesso che la scelta riguardi solo alcune società  del gruppo e non altre.
Nel caso, poi, dovesse emergere che nel corso dell’anno altre società  entrano od escano dal gruppo aziendale con le relative conseguenze sul Libro Unico, questa variazione andrà  a sua volta comunicata all’INAIL entro trenta giorni.


In ogni caso, la capogruppo deve aver ricevuto da ogni società  interessata una specifica delega.
Qualora la capogruppo decida di mantenere il Libro Unico presso la propria sede dovrà  comunicare quest’informazione alla Direzione Provinciale del lavoro.
Infine, pur rimanendo direttamente responsabile di fronte allo Stato, la holding puಠanche scegliere di attribuire l’incarico della compilazione materiale del registro ad un’altra società  del gruppo.