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Blocco dei contratti lavoratori statali farà  perdere 6.000 euro

La Legge di stabilità  2013 approvata ieri dal Consiglio dei ministri prevede tra le varie misure anche il blocco dei contratti statali fino al 2014, nonchè il mancato pagamento nel biennio 2013-2014 dell’indennità  di vacanza contrattuale, ossia un elemento provvisorio che viene aggiunto in busta paga, qualora siano trascorsi tre mesi dalla data di scadenza del CCNL, e pari al 30% del tasso di inflazione programmato applicato ai minimi contrattuali vigenti .


Secondo una stima fornita dalla Fp-Cgil, che ha calcolato l’impatto delle misure attuate dal governo sul pubblico impiego, il mancato rinnovo imposto dal governo comporterà  per i lavoratori interessati una perdita di salario complessiva di circa 6.000 euro, con una decurtazione mensile in media di 240 euro.

Sempre secondo tale stima, per i dipendenti dei ministeri la perdita media in busta paga a regime sarà  di 210 euro, per i lavoratori delle agenzie fiscali di 270 euro, per quelli degli enti pubblici non economici di 290 euro, per i dipendenti delle regioni e delle autonomie locali la perdita èquantificabile in 215 euro e per quelli del servizio sanitario nazionale in 230 euro. Il calo del potere di acquisto si rifletterà  poi inevitabilmente sui consumi, con un impatto stimato in circa 6.500 euro a lavoratore nel periodo compreso tra il 2010 e il 2014.

Lo studio lancia inoltre l’allarme sul settore sanitario, in quanto il mancato rinnovo dei contratti andrà  a incidere sul singolo lavoratore, che risulterà  quindi demotivato rispetto alla prestazione fornita, mentre la riduzione degli stanziamenti impedirà  alle strutture sanitarie pubbliche di erogare i servizi sui quali il cittadino poteva fare affidamento.