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Bilancio aziendale: utilizzo e versioni

Il bilancio aziendale è un documento fondamentale per riassumere le attività di ogni azienda nell’arco di un periodo temporale di 12 mesi.

Quest’ultimo è conosciuto come anno fiscale o di esercizio. Generalmente, viene fatto coincidere con l’anno solare, ovvero dal mese di gennaio a quello di dicembre.

Per compilare un bilancio aziendale si devono seguire alcune regole molto rigide, così come previsto dalla legge. Il suo obiettivo, infatti, è quello di assolvere a diverse funzioni, in cui la più importante è la realizzazione del calcolo delle imposte che l’azienda è tenuta a pagare.

Vediamo, quindi, a cosa serve e quali sono le versioni più comuni che ogni azienda ha a disposizione.

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come cercare online il bilancio di una società

Cercare online il bilancio di una società: come e perché

La ricerca del bilancio di una società online può essere utile per diversi motivi. Questo documento fornisce informazioni chiare sulle potenzialità di un’azienda, che possono essere rilevanti per chi è interessato ad acquisire un’azienda o studiare la concorrenza in un determinato settore. Inoltre, il bilancio aziendale è il riferimento per fornitori, distributori e stakeholder, che possono valutare l’affidabilità di un’impresa. Questo articolo illustra come e perché cercare online il bilancio di una società.

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Verbalizzazione dell’approvazione del bilancio

Tutte le sedute dell’assemblea di una società  di capitali devono essere verbalizzate, e la delibera di approvazione del bilancio d’esercizio non fa certo eccezione.
Il codice civile, in realtà , detta alcune regole parzialmente differenti per le S.p.A. (e, conseguentemente, per le S.A.p.A.) e per le Srl.

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Ammortamenti IRAP e imposte differite e anticipate

Come si ègià  spiegato, i motivi che muovono il legislatore fiscale differiscono da quelli propri del legislatore civilistico; e in pochi campi come l’ammortamento troviamo regole tanto divergenti fra bilancio e dichiarazione dei redditi.

Prima di analizzare le regole da seguire, èbene fare alcune premesse.

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Direzione e coordinamento: le altre norme di trasparenza

La previsione dell’obbligo della società  che esercita direzione e coordinamento sopra un’altra di risarcirne i soci e i creditori in caso di gestione scorretta èla novità  pi๠importante e innovativa ma non l’unica in materia di gruppi aziendali introdotta nel nostro ordinamento in occasione della riforma del diritto societario (2003).

Esistono infatti altre cinque nuove regole da applicare ogni qual volta vi sia direzione e coordinamento.

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Controllo e collegamento nel bilancio d’esercizio

Per garantire trasparenza nelle informazioni verso tutti gli stakeholders (i portatori di interessi verso la società ), il bilancio deve contenere numerose informazioni in merito alle situazioni di controllo e collegamento in essere alla data di redazione del documento informativo aziendale per eccellenza.

Nello Stato Patrimoniale, i valori delle partecipazioni verso imprese controllate, collegate e controllanti devono essere indicati distintamente, sia fra loro che rispetto alle altre partecipazioni.

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Rimanenze di magazzino: contabilità  e bilancio

In vista del bilancio d’esercizio e anche per motivi di organizzazione interna, èbene che ogni azienda tenga una propria contabilità  di magazzino.

La legge, tuttavia, stabilisce obblighi contabili soltanto per le aziende maggiori. Il codice civile, in particolare, prevede la tenuta del libro inventari solo per le imprese commerciali (non gestite da un piccolo imprenditore), nel quale dettagliare l’insieme di tutti i beni detenuti all’inizio dell’attività  aziendale e, successivamente, al termine di ogni esercizio, inserendo anche il relativo bilancio e la firma dell’imprenditore (o dell’amministratore, in caso di società ).

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Valutazione delle rimanenze di magazzino

Nella gran parte delle imprese industriali e commerciali, la valutazione delle rimanenze di magazzino èl’attività  pi๠complessa e laboriosa fra tutte quelle che sono richieste dalla redazione del bilancio d’esercizio.

Non a caso, gran parte di tale valutazione si basa su supposizioni soggettive, e per gli stessi motivi sono ben poche le poste contabili che, come questa, lasciano spazio ad abusi e stime infondate, anche e soprattutto per motivi fiscali. In effetti, gonfiare o sottostimare le rimanenze èmetodo semplice e diffuso per manovrare impunemente sul reddito.

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Operazioni con parti correlate

Oltre agli accordi fuori bilancio, le note integrative riferite all’esercizio 2009 dovranno per la prima volta includere anche le informazioni rilevanti sulle operazioni con parti correlate.

Precisiamo subito che, per “parte correlata”, si fa riferimento alla definizione adottata in sede comunitaria.

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Accordi fuori bilancio

Con il trascorrere degli anni, il legislatore accresce sempre di pi๠l’ammontare delle informazioni che le società  devono indicare nel bilancio d’esercizio, con lo scopo di assicurare crescente trasparenza a favore di tutti i soggetti interessati, i cosiddetti “stakeholders”, sia interni all’azienda (soci, amministratori, dipendenti…) che esterni (fornitori, banche, investitori, enti pubblici, sindacati…).

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Giudizio di revisione sul bilancio

Il cuore del lavoro del soggetto incaricato della revisione legale dei conti societari ècertamente la redazione di una relazione che si accompagna al bilancio d’esercizio. Il decreto legislativo che ha rinnovato la disciplina sulla revisione legale ha rivisto e ampliato l’intera normativa in materia.

La relazione, secondo le nuove norme, deve essere costituita da cinque parti: una premessa che riepiloghi i principi di redazione del bilancio adottati dalla società ; l’indicazione dei principi di revisione adottati; il giudizio sul bilancio; ulteriori eventuali richiami che il revisore vuole sottoporre all’attenzione dei lettori del bilancio; un giudizio sulla coerenza dei dati riportati nella relazione sulla gestione redatta dagli amministratori rispetto al bilancio stesso.

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IRAP, fughe in avanti e retromarce sull’inerenza

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L’Agenzia delle entrate èstata costretta ad una precipitosa retromarcia sul tema dell’inerenza dei costi ai fini IRAP.

Occorre una piccola cronistoria: quando l’imposta fu introdotta (1997), si decise che i costi sarebbero risultati deducibili secondo le stesse regole previste per l’imposta sui redditi.

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Lavori in corso su ordinazione – aspetti contabili e fiscali (III)

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Valutare le rimanenze delle commesse sulla base dei ricavi ragionevolmente maturati non èun obbligo, ma una semplice facoltà : èinfatti possibile anche scegliere di valutarle sulla base dei costi effettivamente sostenuti, secondo la regola generale.

Tuttavia, i principi contabili (il documento di prassi che di fatto costituisce la guida operativa per chi opera nella contabilità ) indicano la valutazione a ricavo come soluzione pi๠corretta rispetto alla valutazione a costo.

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Lavori in corso su ordinazione – aspetti contabili e fiscali (II)

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Se si ritiene pi๠congruo ripartire il profitto nel corso degli anni, occorre agire sulle rimanenze di materie e semilavorati disponibili al 31 dicembre di ogni anno. La tecnica contabile pi๠diffusa èquella del “cost-to-cost”: in pratica s’ipotizza che alle rimanenze si possa attribuire un valore pari alla percentuale di ricavi complessivi uguale alla percentuale dei costi sostenuti.

Ritornando all’esempio già  descritto: immaginiamo che al termine del primo anno siano stati sostenuti per la commessa costi totali pari a trecentomila euro.

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Crediti e debiti in valuta estera

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Nella vita delle imprese capita spesso che le transazioni commerciali non siano liquidate immediatamente, bensଠa distanza di settimane o mesi. Se il fornitore o cliente èitaliano, o comunque èresidente in un Paese comunitario aderente all’euro, non si pongono in realtà  particolari problemi.

Pi๠complesso, semmai, èil discorso che si pone quando il credito o debito con la controparte sorge in valuta estera: sterline, dollari, rubli eccetera. In questo caso, infatti, si applicano regole ben diverse in ambito civilistico-contabile rispetto all’ambito fiscale.

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