Superbollo auto e accise benzina frenano mercato quattro ruote

Da parecchi mesi a questa parte i prezzi delle auto nuove in commercio non hanno fatto registrare aumenti rilevanti; anzi l’unico vero aumento èstato quello legato all’aumento dell’aliquota Iva ordinaria, dal 20% al 21%, che èntrato in vigore il 17 settembre del 2011. Per il resto le case automobilistiche, tra incentivi interni e promozioni, propongono le auto ai clienti a prezzi interessanti.

Pur tuttavia il problema oramai per le auto non èl’acquisto ma il loro mantenimento visto che l’Rc auto ècara, la benzina aumenta con l’inasprimento delle accise, cosଠcome con il superbollo le vetture pi๠potenti sono soggette ad una ulteriore sovrattassa.

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Pagamento superbollo auto di lusso

Pagare dieci euro per ogni kW di potenza che eccede i 225. E’ questo il calcolo da fare per chi un’auto di lusso, o meglio un’auto potente, per pagare il cosiddetto superbollo; trattasi, lo ricordiamo, di una addizionale che èstata introdotta il 6 luglio scorso con il Decreto Legge numero 98 del 2011. Per pagare il superbollo occorre utilizzare il modello unificato “F24 elementi identificativi” a fronte dell’impossibilità  di saldare il dovuto attraverso la compensazione di crediti eventualmente vantati nei confronti del Fisco.

Ma quando si paga? Ebbene, a regime il superbollo sulle vetture potenti, sopra i 225 kW, si paga in concomitanza con la scadenza del pagamento del bollo auto; fa eccezione perಠil pagamento previsto per quest’anno, che cade entro e non oltre il 10 novembre 2011, ovverosia massimi 30 giorni dopo l’entrata in vigore dell’apposito Decreto Ministeriale.

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Mercato dell’auto sorretto dagli incentivi

incentivi auto

Il mercato italiano dell’automobile èsempre soggetto a forti sbalzi: a momenti di crisi che pare inarrestabile si susseguono regolarmente ripartenze che caricano di fiducia gli operatori.

Inutile negare che gran parte delle fortune o mancate fortune dei produttori e venditori dipende dalla presenza o meno degli incentivi statali per l’acquisto di nuovi veicoli e/o per la rottamazione dei vecchi, specie se inquinanti come ad esempio gli incentivi per moto e motorini o gli incentivi per l’acquisto di auto.

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Deduzione spese auto: un po’ di chiarezza (VII)

ford-ka

Il problema indicato èfrequentissimo e ha suscitato parecchi dibattiti. Una risposta esauriente èstata offerta dall’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 205/1998: secondo la scrivente, la scheda-carburante non èmai utilizzabile quando non èpresente il personale di servizio della stazione di rifornimento; tantomeno si puಠammettere che provveda il contribuente a compilarla da sè.

L’unica soluzione per documentare le spese del carburante acquistato al self-service èquella di conservare la ricevuta o scontrino emessa in automatico dal distributore e, in un secondo momento, presentarla al gestore perchè quest’ultimo emetta la fattura inerente l’operazione.

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Deduzione spese auto: un po’ di chiarezza (VI)

benzina

Per scaricare dal reddito le varie spese sostenute, ovviamente, occorre documentarle. Laddove, èpossibile averla (acquisto, leasing, manutenzione…), occorre la fattura.

La tassa di circolazione e la polizza sulla responsabilità  civile, che sono escluse da IVA, non sono fatturate, ma per dedurre il costo èsufficiente conservare le relative ricevute.

In tutti i casi, èbene che tali documenti riportino anche la targa del veicolo cui si fa riferimento, per evitare dubbi e contestazioni.

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Deduzione spese auto: un po’ di chiarezza (V)

leasing

Per quanto riguarda le spese cosiddette “correnti”, bisogna fare una distinzione netta fra imprenditori da un lato e artisti e professionisti dall’altro.

Per i primi, conta il periodo di competenza della spesa, ossia quello in cui concretamente si èfruito del servizio; per i secondi, conta invece il momento in cui si èconcretamente eseguito il pagamento nei confronti del fornitore.

Se in genere questa distinzione non comporta grandi conseguenze (se un certo giorno si cambia uno pneumatico, quello èsolitamente anche il giorno in cui si paga il gommista), il discorso porta a delle differenze per quelle spese “legate” ad un preciso arco temporale: si tratta tipicamente del bollo, dell’assicurazione, del noleggio, del leasing.

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Deduzione spese auto: un po’ di chiarezza (IV)

lamborghini gallardo

Quando l’imprenditore o professionista utilizza un veicolo a motore che rientra nella terza categoria descritta (quella dei mezzi ad uso promiscuo), esistono dei limiti massimi alla spesa deducibile: le eventuali eccedenze risultano totalmente indeducibili, senza eccezioni.

Il primo limite riguarda le spese di acquisto: l’eventuale costo che eccede una certa soglia èfiscalmente irrecuperabile.

Questa soglia èpari a € 18.075,99 per autovetture e caravan (€ 25.822,84 per agenti e rappresentanti di commercio), a € 4.131,66 per i motocicli e a € 2.065,83 per i ciclomotori. Se il bene èpreso in leasing, questi limiti sono riferiti ai relativi canoni.

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Deduzione spese auto: un po’ di chiarezza (III)

autoscuola

Una volta individuata la quota di IVA che si puಠdetrarre, si tratta di verificare la disciplina propria dell’imposta sui redditi. La deducibilità  di questi costi dal reddito procede secondo regole comuni per IRPEF e IRES, e riguarda non solo le basi imponibili, ma anche la quota di IVA che fosse eventualmente risultata indetraibile, la quale costituisce a tutti gli effetti parte integrante del costo sostenuto.

Il Testo Unico sull’Imposta sui Redditi (DPR 917/1986) distingue, all’articolo 164, tre diverse categorie di mezzi di trasporto a motore, soggette a disciplina differente.

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Deduzione spese auto: un po’ di chiarezza (II)

deduzione-auto

Verificando la situazione di imprese e professionisti, la prima cosa da considerare èche tutte le spese relative al proprio personale mezzo di trasporto sono interessate dalla norma: le spese di acquisto, noleggio o leasing; le spese di manutenzione (come quelle presso il benzinaio, il meccanico, il gommista o l’elettrauto); la tassa di circolazione (il cosiddetto “bollo auto”); la polizza assicurativa per la responsabilità  civile.

Tranne che per il bollo e per l’assicurazione (e per l’acquisto, se avviene di seconda mano presso un privato), tutte le voci citate sono soggette ad IVA. àˆ quindi necessario scorporare il valore dell’imposta sul valore aggiunto dal prezzo totale, perchè le norme sull’IVA sono piuttosto diverse da quelle previste per l’IRPEF / IRES.

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Deduzione spese auto: un po’ di chiarezza (I)

porsche cayenne turbo

Chiunque lavori in uno studio di consulenza fiscale saprà  bene che una delle pi๠frequenti domande rivolte dal cliente inesperto riguarda come e in che misura dedurre le spese del proprio mezzo di trasporto, e in particolare quelle dell’automobile.

In generale regna una certa confusione in materia, sia perchè le norme in proposito sono numerose e differenziate, sia perchè le norme stesse hanno subito negli ultimi anni delle modifiche anche caotiche, derivate congiuntamente sia dall’esigenza di aumentare la tassazione che da quella di adeguare la nostra legislazione alle indicazioni fornite dalla Corte di Giustizia Europea.

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