Inviare online segnalazioni Studi di settore Unico 2010

Da lunedଠ15 novembre e fino alla fine di gennaio 2011, i contribuenti potranno usufruire della già  annunciata applicazione online che consentirà  loro di trasmettere informazioni destinate a giustificare la non congruenza e la non coerenza ai relativi studi di settore per quanto riguarda l’anno di imposta 2009, ossia in relazione ai dati riportati sul modello Unico 2010.

L’obiettivo di questo progetto èquello di andare a creare un canale di contatto e di collaborazione tra l’amministrazione finanziaria e i contribuenti, da utilizzare anche oltre il termine previsto per la dichiarazione dei redditi, proprio come in questo caso.

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Differenze temporali di conservazione dei pagamenti

Come spiegato nell’articolo sul tempo di conservazione dei pagamenti, èbene conservare i documenti che comprovano gli avvenuti pagamenti per tutto il periodo entro il quale si prescrive il diritto del fornitore di contestarne la mancata esecuzione.

Questo termine èsolitamente decennale, salvo che la legge non preveda espressamente scadenze differenti.
Vediamo, dunque, le differenze temporali pi๠importanti, con una premessa: se tali spese sono scaricate dal reddito o hanno comunque una valenza fiscale, i relativi documenti devono essere mantenuti per tutto il tempo necessario agli accertamenti dell’Amministrazione Finanziaria.

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Circolare 18/2010 sulle vendite immobiliari

Fra le norme antielusive introdotte dal viceministro Visco nel 2006, una andava a modificare l’articolo 39 del DPR 600/1973 e l’articolo 54 del DPR 633/1972, che analizzavano le questioni legate agli accertamenti sulle vendite di immobili, rispettivamente sotto il profilo delle imposte dirette e dell’IVA.

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Lo Statuto del Contribuente: il Garante

garante del contribuente

Una delle innovazioni pi๠rilevanti introdotte dalla legge 212/2000 ècostituita dalla nascita della figura del Garante del Contribuente. Si tratta di un’autorità  indipendente la cui finalità , come si puಠcapire dal nome, èquella di tutelare i diritti del cittadino e dell’impresa rispetto agli eventuali abusi compiuti dagli uffici dell’Amministrazione Finanziaria.

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Pregi e difetti del “forfettone” (prima parte)

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Dopo aver sviscerato da cima a fondo il regime contabile dei contribuenti minimi, giunge il momento di tirare le somme per valutare se e quando risulta conveniente aderirvi o rinunciarvi. Ovviamente, in un’analisi di questo genere, si deve partire dal presupposto che l’imprenditore o professionista disponga di tutti i requisiti per poter eventualmente aderire, in mancanza dei quali, infatti, la rinuncia diventa una scelta obbligata.

Sul tema, in un anno e mezzo, si èspressa dettagliatamente la stampa specializzata e la stessa Amministrazione Finanziaria, per cui oggi èrelativamente facile individuare gli elementi da prendere in considerazione.

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Avviso Bonario: cosa fare (II)

Quando un contribuente, ricevuto un avviso bonario, sceglie di pagare quanto richiesto senza chiedere rettifiche, oppure dopo averle chieste e ottenute o respinte, entra in gioco il meccanismo cosiddetto della “acquiescenza”.

In pratica, questo significa che il contribuente riconosce la validità  delle pretese dell’Amministrazione Finanziaria e rinuncia ad ignorarla e ad attendere successivamente la cartella di pagamento, che potrebbe impugnare (l’avviso bonario, invece, non èimpugnabile).

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I poteri di controllo dell’Amministrazione Finanziaria (II)

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Un potere di fondamentale importanza riconosciuto dalla legge agli organi dell’Amministrazione Finanziaria èquello di convocare il contribuente inviandogli un avviso di comparizione e chiedergli non solo di presentarsi ma anche di fornire determinata documentazione (di solito si tratta dei libri contabili oppure dei giustificativi di spesa), nonchè di fornire chiarimenti e informazioni su specifiche situazioni che appaiono poco chiare.

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I poteri di controllo dell’Amministrazione Finanziaria (I)

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Con il passare degli anni, le tecniche di evasione fiscale sono divenute via via sempre pi๠complesse e raffinate. Cosà¬, il legislatore ha pensato di rafforzare a poco a poco i poteri riconosciuti ai funzionari dell’Amministrazione Finanziaria, per consentire loro di porre in essere verifiche sempre pi๠precise e mirate.

Questi poteri sono di tipo istruttorio (servono, cioà¨, a raccogliere elementi da impiegare per accertare il reddito o comunque l’oggetto dell’indagine) e sono oggi molto numerosi.

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Controlli sostanziali sulle dichiarazioni (I)

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Si parla di controllo sostanziale per indicare l’insieme di tutte le verifiche che gli organi dell’Amministrazione Finanziaria (principalmente l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza) possono attuare per assicurarsi che nel concreto la dichiarazione corrisponda alla realtà : che tutti i redditi siano correttamente classificati e denunciati, che gli oneri portati a detrazione siano effettivi, inerenti e documentati e cosଠvia.

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L’accesso a casa del contribuente deve essere motivato

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I funzionari dell’Amministrazione Finanziaria, e in particolare gli aderenti al corpo della Guardia di Finanza, hanno il potere di accedere presso i locali dove èsercitata un’attività  d’impresa, d’arte o di professione al fine di eseguire le indispensabili verifiche fiscali “sul campo”.

Il discorso diviene perಠmolto pi๠complesso quando si tratta di andare ad acquisire elementi di indagine direttamente presso la residenza del contribuente: la Costituzione, infatti, stabilisce a chiare lettere che la forza pubblica puಠaccedere nelle abitazioni private solo in presenza di un mandato del giudice.

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Nuovi studi di settore: due milioni in attesa

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àˆ ormai imminente l’emanazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, tramite la società  SOSE, della revisione degli studi di settore. Come noto, infatti, tramite inchieste e questionari l’Amministrazione Finanziaria ha svolto in tempo di record un’indagine per individuare l’impatto della crisi in atto sulla struttura dei costi e dei ricavi degli imprenditori e dei professionisti italiani.

Il direttore della SOSE ha affermato che la versione revisionata dagli studi di settore dovrebbe essere pubblicata attorno alla metà  del mese, e in quell’occasione esperti e consulenti potranno constatare con i loro occhi le novità .

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Domicilio fiscale

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Il domicilio fiscale èuno dei concetti di base della normativa tributaria, ma non tutti sanno esattamente cosa sia e a che cosa serva. In proposito soccorrono gli articoli 58 e 59 del DPR 600/1973.

Prima di tutto, èutile definirne la funzione: si tratta di individuare la competenza territoriale degli enti dell’Amministrazione Finanziaria. Ogni contribuente, dunque, risponde solamente di fronte all’ufficio locale competente per il suo domicilio fiscale.

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Doppia tassazione sugli onorari del defunto

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Agli eredi di un professionista defunto èandata male. La Corte di Cassazione, infatti, ha respinto il loro ricorso alla sentenza di secondo grado presso la commissione tributaria regionale che negava l’esistenza di una violazione del fondamentale principio fiscale del divieto della doppia imposizione.

I ricorrenti, infatti, erano eredi universali di un professionista scomparso improvvisamente diversi anni fa; essi hanno quindi provveduto a liquidare gli affari ancora pendenti del defunto e ad incassare in sua vece le relative parcelle.

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Cartelle mute, doccia fredda per i contribuenti

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La Corte Costituzionale, a dispetto di molte previsioni, ha rigettato l’istanza riguardante le cosiddette “cartelle mute”, gelando le speranze di migliaia di contribuenti italiani che già  intravedevano spalancarsi le porte di un risarcimento da parte dello Stato.

Facciamo un passo indietro: lo Statuto dei diritti del contribuente (Legge 212/2000) ha stabilito che gli atti emessi dai vari organi dell’Amministrazione Finanziaria devono indicare il nome del funzionario responsabile del procedimento; questo a garanzia del cittadino, che in caso di bisogno di chiarimenti deve essere messo al corrente della persona a cui rivolgersi.

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Compensazioni IVA a rischio denuncia

Nell’annuale appuntamento di TeleFisco, l’incontro organizzato dal “Sole 24 Ore”, ad un dubbio sollevato dagli esperti convenuti èstata fornita una risposta preoccupante da parte dei responsabili dell’Amministrazione Finanziaria.
Come noto, dal 2009 chi esegue compensazioni annuali per oltre 50.000 euro sulla base di crediti inesistenti compie un reato sanzionato penalmente.

Il dubbio sorto a molti, perà², ha riguardato l’IVA, in cui la formazione periodica di crediti d’imposta èfisiologica, per il complesso meccanismo che regola questo tributo.

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