Fac-simile richiesta rimborso tasse Agenzia delle Entrate

Il contribuente che ha versato delle imposte che non avrebbe dovuto corrispondere o che le ha versate in misura superiore rispetto al dovuto puಠchiedere il rimborso all’amministrazione finanziaria oltre che in sede di dichiarazione dei redditi mediante il modello 730 anche mediante una semplice lettera redatta in carta semplice e indirizzata all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competente.

Tale domanda deve recare l’indicazione dei dati del contribuente, delle somme indebitamente corrisposte e delle coordinate bancarie del proprio conto corrente su cui si desidera ricevere l’accredito del rimborso.

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Richesta rimborso Agenzia delle Entrate

Nel caso in cui il contribuente vanti un credito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate puಠchiederne il rimborso oltre che mediante la dichiarazione dei redditi, compilando il modello 730 o il modello Unico, anche mediante apposita domanda che deve essere redatta in carta semplice e presentata all’Ufficio delle Entrate territorialmente competente.

Tale domanda deve contenere l’indicazione dei dati del soggetto che chiede il rimborso e dei motivi per i quali viene avanzata la richiesta, inoltre dovrà  necessariamente essere inoltrata entro il termine prestabilito, che èpari a 36 mesi per le imposte indirette e pari a 48 mesi per le imposte sui redditi, per i versamenti diretti, per le ritenute operate dal sostituto d’imposta e per le ritenute dirette operate dalla pubblica amministrazione.

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Istruzioni pagamento superbollo auto

Entro il 10 novembre coloro che al 6 luglio scorso, ossia alla data di entrata in vigore del decreto legge 98/2011, possedevano un veicolo per il trasporto di persone o cose con una potenza superiore a 225 chilowatt, devono pagare l’addizionale erariale sulla tassa automobilistica mediante il modello “F24 elementi identificativi”.

Tale addizionale ammonta a 10 euro per ogni kW eccedente i 225, inoltre non èprevista la possibilità  di compensare l’importo dovuto mediante eventuali crediti vantati dal contribuente stesso.

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Chiusura partita Iva inattiva senza ricevuta al Fisco

L’Agenzia delle Entrate con la risoluzione 93/E del 21 settembre 2011 ha ulteriormente semplificato la procedura che devono seguire tutti i titolari di partita iva inutilizzata, stabilendo che i contribuenti interessati possono evitare di consegnare al Fisco la copia della ricevuta del pagamento, in quanto il versamento di 129 euro che deve essere pagato a titolo di sanzione tramite il modello F24 viene direttamente recepito dal sistema informativo dell’Anagrafe tributaria.

In altre parole non ènecessario fornire la ricevuta del pagamento al Fisco in quanto tale ricevuta fornisce delle informazioni che l’Anagrafe tributaria già  possiede, dal momento che la chiusura della partita iva viene effettuata sulla base dei dati ricavati dal modello F24 dedicato.

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Proroga comunicazione operazioni rilevanti ai fini Iva

Con riferimento al periodo di imposta 2010, scatta la proroga, dal 31 ottobre al 31 dicembre del 2011, dei termini per la comunicazione delle operazioni rilevanti, ai fini dell’imposta sul valore aggiunto (Iva), aventi un controvalore non inferiore al livello dei 25 mila euro.

Questo a seguito di un provvedimento che l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato nella giornata di ieri, lunedଠ19 settembre del 2011, e che fissa quindi nuove scadenze per la comunicazione che èsia obbligatoria, sia da presentare in via esclusivamente telematica.

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Come chiudere un contenzioso fiscale pendente

Grazie al Decreto Legge numero 98 del 2011, ovverosia la manovra correttiva, i contribuenti che hanno in corso, e quindi pendenti, dei contenziosi fiscali con l’Amministrazione finanziaria dello Stato, possono chiuderli entro il prossimo mese di novembre del 2011 andando a pagare un importo agevolato.

A ricordarlo in queste ore èstata l’Agenzia delle Entrate nel precisare come la chiusura agevolata dei contenziosi sia possibile a patto che la lite col Fisco riguardi importi fino e non oltre il livello dei 20 mila euro.

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Bonus reti imprese le ultime novità 

Il Fisco allarga le maglie delle scadenze per quelle imprese che puntano a fare squadra, ovverosia a formare una rete di imprese. Questo grazie ad una apposita risoluzione, la numero 89/E, emanata dall’Amministrazione finanziaria dello Stato, nella quale, tra l’altro, viene dato pi๠tempo per la cosiddetta asseverazione, ovverosia la comunicazione legata al programma comune tra imprese al rappresentante della rete, oppure a quell’organo comune legato all’esecuzione del relativo contratto.

Nel dettaglio, rispetto alla scadenza prevista per il 30 settembre del 2011, l’asseverazione potrà  comunque avvenire entro e non oltre il 31 dicembre del corrente anno.

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Agevolazioni fiscali partita iva inattiva

Molti giovani, non trovando un posto di lavoro fisso, ma anche a termine presso un’azienda, spesso tentano la strada del mettersi in proprio, in base alle proprie attitudini ed alle proprie aspirazioni. In tal caso una delle prime cose da fare èquella di aprire una partita Iva; ma se le cose vanno male si getta la spugna e la partita Iva, per Legge, si deve chiudere, altrimenti possono scattare sanzioni pecuniarie che arrivano fin oltre i duemila euro.

A quanto pare perಠin Italia ci sono molti “smemorati”, ovverosia ex lavoratori in proprio che hanno la partita iva inattiva in quanto non presentano ogni anno la dichiarazione dei redditi. Insomma, la partita Iva èsistente, ma non si emettono fatture per cessione di beni e/o servizi.

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Aprire la partita Iva online

Nel momento in cui si decide di avviare una nuova attività  tra le prime cose da fare c’èsenza dubbio quella di aprire una partita Iva.

Grazie ad internet e al processo di telematizzazione posto in essere dai vari enti al fine di facilitare l’accesso ai servizi da parte dei cittadini èpossibile sbrigare questa pratica semplicemente, gratuitamente e comodamente seduti davanti al proprio computer, senza doversi recare di persona presso gli uffici preposti e fare delle interminabili code.

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Chiarimenti imposta bollo dossier titoli 2011

Con la circolare n. 40/E del 04 agosto 2011 l’Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni chiarimenti in merito all’imposta di bollo dovuta sulle comunicazioni relative ai depositi titoli inviate dagli intermediari finanziari ai propri clienti.

La nuova normativa, ricordiamo, ha lasciato immutato l’importo previsto per i depositi al di sotto dei 50.000 euro, mentre per importi superiori sono stati determinati tre scaglioni (da 50.000 a 150.000, da 150.000 a 500.000 e da 500.000 in su) a cui sono stati abbinati i relativi importi d’imposta di bollo, dovuta al momento dell’emissione della comunicazione. Tali importi sono poi destinati a crescere a partire dal 2013.

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Accredito rimborsi fiscali su conto corrente

I rimborsi fiscali spettanti possono essere ottenuti anche mediante accredito sul proprio conto corrente, una modalità  di pagamento semplice e comoda che viene scelta da un numero sempre maggiore di contribuenti.

Ottenere i rimborsi direttamente sul proprio corrente bancario èmolto semplice, basta compilare un apposito modello nel quale vengono indicate le coordinate bancarie e gli altri dati relativi al proprio conto. Per i bonifici internazionali èinoltre necessario indicare il codice Bic o Swift.

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Chiarimenti Abi imposta bollo dossier titoli

Come ogni modifica al sistema fiscale, anche quella che prevede un aumento del costo del bollo sul dossier titoli contiene degli aspetti controversi che necessitano di chiarimenti. In attesa di un intervento da parte dell’Agenzia delle Entrate, l’Abi ha inviato alle banche un’informativa attraverso la circolare tributaria n. 13 del 29 luglio 2011.

Con tale circolare, in particolare, l’Associazione bancaria italiana ha evidenziato alcuni degli aspetti problematici relativi alla nuova versione dell’imposta di bollo prevista per le comunicazioni relative ai depositi titoli rilasciate alla clientela.

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Proroga scadenza versamenti sostitutiva premi produttività 

Con la circolare 36/E del 28 luglio l’Agenzia delle Entrate ha spostato dal 1° agosto al 16 dicembre la scadenza per il versamento dell’importo dovuto dai sostituti di imposta che nel corso dei primi due mesi dell’anno hanno applicato la detassazione su voci variabili della retribuzione, pur in assenza di accordi o contratti collettivi di secondo livello.

In questo caso, tuttavia, l’allungamento della scadenza non deriva dalla necessità  di prorogare il temine per l’adempimento degli obblighi fiscali in vista delle vacanze estive, come già  accaduto per la proroga delle scadenze fiscali al 22 agosto, ma dalla considerazione delle difficoltà  manifestate dagli stessi sostituti d’imposta obbligati ad effettuare il versamento.

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Proroga scadenze fiscali al 22 agosto 2011

Delle vacanze estive tiene conto anche il fisco. Il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri del 12 maggio scorso ha infatti spostato al 20 agosto le scadenze fiscali del periodo compreso tra il 1° e il 20 agosto stesso. Il 20 agosto, tuttavia, quest’anno cade di sabato, per cui il giorno ultimo per l’adempimento degli obblighi fiscali slitta a lunedଠ22 agosto.

Slittano al 22 agosto anche le scadenze fissate al 31 luglio, in quanto quest’anno cade di domenica e fa quindi rientrare tali scadenze in quelle oggetto della proroga.

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