Burocrazia imprese si mangia uno stipendio

La burocrazia ha un costo medio per impresa pari a quello di un dipendente, circa 1.200 euro al mese, a fronte di un costo in termini di tempo pari a ben 76 giorni lavorativi all’anno. Questo almeno succede in Lombardia alle imprese stando ad una stima a cura dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza attraverso il proprio Osservatorio Fiscale.

Secondo l’Ente camerale quello della burocrazia rappresenta in tutto e per tutto a carico delle imprese un fardello che genera effetti negativi sulla competitività  delle imprese, e che pesa soprattutto nell’attuale e difficile fase congiunturale.

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Taglio costi burocrazia per le imprese artigiane

A partire da martedଠscorso, 1 novembre del 2011, nella Regione Piemonte sono stati attivati i “CAT”, i centri di assistenza tecnica per l’artigianato grazie ai quali le imprese del settore potranno avere vita pi๠facile per quel che riguarda gli adempimenti di natura burocratica.

In particolare, secondo quanto reso noto dall’Amministrazione regionale, su tutto il territorio piemontese ci sono attualmente attivi ben 70 gli sportelli di assistenza tecnica per l’artigianato, cosଠdistribuiti: 4 in Provincia di Vercelli, 12 in Provincia di Alessandria, 9 nell’area di Verbano-Cusio-Ossola, ben 19 in Provincia di Torino. Ed ancora 7 in Provincia di Asti, 10 a Novara, 5 a Cuneo e 4 a Biella.

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Costi eccessivi per la burocrazia

àˆ cosa nota che gli obblighi che ricadono sulle imprese che operano in Italia sono numerosissimi e diversificati: dalle norme sulla privacy a quelle sulla tutela ambientale, dalla previdenza alla sicurezza fino allo smaltimento dei rifiuti.

Il macigno pi๠pesante, perà², èprobabilmente l’insieme di adempimenti derivanti dalle norme fiscali. L’Agenzia delle Entrate, in un’indagine di cui sono stati diffusi recentemente i risultati, ha provato ad offrire una stima dei costi amministrativi che per un’azienda discendono dalla corretta esecuzione degli adempimenti tributari.

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‘Tassa occulta’ per gli adempimenti fiscali

Quando si pensa alla pressione del Fisco sulle aziende italiane, ci si riferisce principalmente al peso legato alle imposte e contributi previdenziali che vanno pagati con molta frequenza.

In realtà , perà², esiste anche un secondo macigno la cui influenza non va affatto sottovalutata: si tratta del tempo e del denaro che vengono spesi per ottemperare ai numerosi adempimenti previsti dalla nostra legislazione.

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Stati Uniti pronti ad adottare l’IVA

stati uniti

In America non esiste al momento alcuna imposizione indiretta sui consumi assimilabile alla nostra IVA. Tuttavia, molti esperti e analisti sono favorevoli all’introduzione di un’imposta analoga a livello federale, ricalcata sul modello europeo: questo consentirebbe di allentare l’imposizione sul reddito (molto alta) e, in virt๠degli adempimenti a cui costringerebbe imprenditori e professionisti, sarebbe anche uno strumento utile contro l’evasione fiscale.

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Imprese non residenti e rappresentanti fiscali

azienda residente all'estero

Negli ultimi tempi, il legislatore sta rivedendo diverse norme tributarie in materia di cittadini e imprese non residenti nel nostro Paese, talvolta per propria iniziativa e talvolta per adeguarsi alle decisioni dell’Unione Europea.

Una delle ultime novità  èstata stabilita all’interno del decreto legge 135/2009, entrato in vigore alla fine di settembre. In generale, infatti, coloro che non hanno la residenza nel territorio italiano (la cittadinanza non ha rilievo) devono nominare un rappresentante fiscale con finalità  di mandatario per gli adempimenti legati all’IVA.

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