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Accettazioni bancarie

Fino a qualche anno fa erano considerati uno dei pi๠innovativi contratti bancari arrivati nel nostro Paese dal mondo anglosassone, ma oggi sembrano già  stati superati da altre tipologie di rapporti giuridici pi๠moderni; e in realtà  in Italia le accettazioni bancarie hanno sempre avuto una diffusione tutto sommato modesta.

E, tuttavia, sono molti gli esperti che trovano in esse delle notevoli potenzialità  latenti, e non si puಠquindi escludere che un giorno esse possano rinascere a novella vita.


In sostanza, a monte vi èun accordo fra la banca e un suo cliente (in genere un correntista), il quale ha già  chiesto e ottenuto un fido commisurato alle sue esigenze e alle garanzie offerte.


Il cliente emetterà  a favore dei terzi delle cambiali di tipo tratta come pagamento per i suoi debiti; il trattario dell’operazione èla stessa banca, che già  si èimpegnata a priori ad accettare qualsiasi cambiale (purchè emessa all’interno dei limiti del fido), divenendo in questo modo l’obbligato in via principale.
Alla scadenza la banca pagherà  l’ammontare della tratta al terzo e poi addebiterà  lo stesso importo al correntista, aggiungendo le commissioni e gli interessi passivi sulla somma anticipata.

Le potenzialità  dell’accettazione consistono nel fatto che la banca à¨, per ovvi motivi, un obbligato fidato e pienamente solvibile.

àˆ perciಠevidente che se un imprenditore, non potendo pagare immediatamente una fornitura, se emettesse un pagherಠo una tratta in cui il trattario sia Pinco Pallino, incontrerebbero molte difficoltà  ad ottenere il consenso del fornitore. Se invece il trattario èuna banca, il fornitore si sentirà  tranquillo e approverà  la soluzione.

Le accettazioni bancarie appaiono dunque uno strumento attraente e di facile spendibilità  sul mercato, sebbene finora in Italia la fortuna non gli abbia mai arriso molto.