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Accessori e ricambi portano ricavi importanti

accessorio da barba

Per molte aziende, una fetta importante dei ricavi derivano non dalla cessione del prodotto principale, bensଠdalla mole di accessori che lo accompagnano o dai ricambi che occorre frequentemente apportarvi.

Gli storici ritengono che il primo a lanciare industrialmente l’idea fu King Gillette agli inizi del Novecento. L’inventore delle celebri lamette da barba ideಠil pratico strumento da toilette, la cui lama doveva essere sostituita con una certa frequenza;

ed èproprio con le lame che l’azienda riceveva la grande parte dei suoi incassi, molto pi๠rispetto a quanto otteneva dalle cessioni di rasoi. Questo, perlomeno, fino all’avvento delle lamette usa-e-getta.


Il discorso, mutatis mutandis, èapplicabile ad un’infinità  di settori. Si pensi, ad esempio, alle automobili; o, ancora di pià¹, ai computer: l’acquisto di un PC, talvolta, non costa all’acquirente tanto quanto costano negli anni le periferiche, i software, i cavi e via dicendo. E tutti i possessori di una stampante sanno bene che la vera spesa sta nel ricambio del toner.


Esempi molto indicativi derivano anche dal consumo di caffènegli uffici: le macchinette costano all’azienda una piccola percentuale di quanto invece costino le cialde.

O ancora, un business oggi poco importante, ma diffuso nel Nord Europa e per cui si prevede un successo anche da noi nel prossimo futuro: quello della depurazione dell’acqua dei rubinetti, con i filtri che vanno sostituiti assiduamente.

Di esempi se ne potrebbero fare ancora molti, ma il concetto èormai chiaro. Non resta che mettere in luce la ratio di questo business, sebbene piuttosto palese: il consumatore non ha un’autentica percezione di queste piccole spese e tende a ripeterle senza porvi cura, ingannato dallo scarso costo unitario di ogni ricambio, per la gioia delle aziende.