Ocse taglia le stime sul PIL italiano

La nostra economia èin una fase di ripresa ma la lentezza èimbarazzante e rischia di mettere a repentaglio tutto il sistema paese. La colpa èdegli investimenti deboli, del commercio debole ma anche dei salari e del lavoro inadeguati agli italiani. 

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Finanziamenti PMI Lombardia per 600 milioni di euro

Le piccole e medie imprese italiane sono il motore dell’economia del Paese

Nell’ultimo rapporto stilato dall’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico con sede a Parigi, si sono anche una serie di rilevazioni sullo stato delle piccole e medie imprese italiane, le PMI del nostro Paese, di cui èstato tracciato un rapido quadro. La crisi economica degli anni passati ha inciso profondamente sul loro tessuto portando alla chiusura 63 mila imprese di questo tipo tra il 2008 e il 2010.

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La disoccupazione sale al 7,4 per cento nell’Eurozona a luglio 2014

Il mese di luglio 2014 non ha portato buone novità  sul fronte dell’occupazione in tutta l’Eurozona. Il livello di disoccupazione dell’area OCSE nel mese èinfatti salito al 7,4 per cento, guadagnando uno 0,1 per cento sul mese di giugno 2014. Lo rivela in una indagine dell’OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico con sede a Parigi. I disoccupati europei, quindi raggiungevano allora i  44,8 milioni di persone. 

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Cala il numero dei disoccupati in Europa nel 2014 ma non in Italia

L’OCSE ha da poco fotografato la situazione del lavoro e della disoccupazione nei paesi che appartengono all’area dell’Organizzazione internazionale per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, rilevando come al momento i lavoratori disoccupati abbiano raggiunto il livello di circa 45 milioni, con un incremento di 11,9 milioni rispetto agli anni precedenti la crisi economica – prima del 2007. 

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Cala il PIL italiano nel secondo trimestre 2014 secondo l’OCSE

Nel corso del secondo trimestre 2014 l’intera Eurozona si èavviata dal punto di vista economico verso una fase di rallentamento dell’attività  economica, con cali che si sono fatti sentire anche nei paesi pi๠industrializzati e sviluppati. Emblematico a tal proposito anche il caso delle Germania, motore dell’economia europea. Ma nel corso del secondo trimestre 2014 èvenuto a calare anche il PIL dell’Italia. 

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Disoccupazione Ocse novembre 2010 a 8,6%

L’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico con sede a Parigi, ha reso noti i dati relati al livello occupazionale nei paesi che fanno parte dell’area Ocse, comunicando che a novembre il livello di disoccupazione èrisultato pari all’8,6%, ossia stabile rispetto al mese di ottobre.

Nel rendere noto lo stato occupazionale registrato a novembre 2010, l’Ocse ha sottolineato che il tasso èrimasto stabile tra l’8,5 e l’8,6% da febbraio del 2010, nonostante i vari paesi abbiano manifestato un trend piuttosto diverso l’uno dall’altro.

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Pressione fiscale, Italia terza tra i paesi Ocse

L’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha comunicato i dati contenuti nelle stime preliminari relative all’anno scorso, in base ai quali in termini di pressione fiscale all’Italia spetta il terzo gradino del podio, un risultato che gli italiani avrebbero preferito non portare a casa.

L’italia èdunque riuscita a scavalcare il Belgio per via di una crescita della pressione fiscale dal 43,3% del prodotto interno lordo del 2008 al 43,5% del 2009. Prima dell’Italia per il 2009 si collocano quindi solo la Danimarca con il 48,2% e la Svezia con il 46,4%.

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Laureati italiani: pochi e disoccupati

Le statistiche dell’OCSE non lascino troppi dubbi: l’Italia si classifica agli ultimi posti fra i Paesi avanzati sullo spinoso tema dell’istruzione universitaria.

Ad oggi, infatti, solamente il 2,4% della popolazione vivente vanta il sospirato diploma di laurea, contro il 33,5% dei cittadini statunitensi o il 14,7% dei giapponesi. Nè il Belpaese si riscatta concentrando l’attenzione sulle giovani generazioni, che hanno molte maggiori possibilità  dei genitori e dei nonni: oggi come oggi, infatti, soltanto un ragazzo su tre ottiene la laurea.

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Attrazione degli investimenti, Italia ultima nell’OCSE

L’ultima graduatoria diffusa dalla Banca Mondiale èimpietosa verso il nostro Paese: l’Italia èl’ultima ruota nel carro dei Paesi OCSE e settantottesima nella classifica mondiale per quanto concerne la capacità  di attrarre gli investimenti dall’estero.

La classifica, va detto, ètutt’altro che incontestabile (desta perplessità , ad esempio, che persino il Ruanda sia sopra di noi, al sessantasettesimo posto) e si basa sulla ponderazione delle classifiche specifiche basate su singoli fattori fra loro del tutto eterogenei.

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Paradisi fiscali, nella lista OCSE restano in ventidue

La blanda lotta attuata negli anni dai Paesi occidentali contro i cosiddetti “paradisi fiscali” ha subito un’accelerazione impetuosa nei mesi pi๠acuti della crisi finanziaria mondiale.
In particolare, ha assunto un’importanza centrale la strategia messa a punto dall’OCSE.

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, infatti, ha dato una definizione oggi riconosciuta universalmente di paradiso fiscale: uno Stato o un territorio autonomo dove l’imposizione tributaria ènulla o molto modesta, in cui non occorre svolgere un’effettiva attività  economica per le imprese che vi si stabiliscono e che si oppongono a reciproci scambi di cooperazione fiscale con le autorità  di altre nazioni.

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