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Pensioni, il governo fa 5 proposte ai sindacati

Il governo ha incontrato i sindacati contrattando con loro alcuni punti chiave della riforma delle pensioni. Ecco i cinque punti su cui si basa tutta la riforma. 

L’anticipo pensionistico con prestito bancario che èchiamato anche con l’acronimo Ape, le ricongiunzioni non onerose, le misure per i lavoratori precoci, vale a dire per quelli che hanno lavorato per un certo periodo prima dei 18 anni di età  e per i lavori usuranti. Negli elementi portati in campo dal governo c’èanche un pacchetto di interventi per chi ègià  in pensione ma riceve un assegno molto contenuto, due punti legati all’estensione della quattordicesima e della no tax area. 

Al centro di tutta la discussione c’èun finanziamento necessario di 2,5 miliardi di euro che secondo i sindacati sarebbe necessario per dare vita alla riforma. In autunno, perà², secondo delle stime non ufficiali, sarebbero già  disponibili 1,5 miliardi di euro. Entriamo quindi nel merito di alcuni dei punti della riforma pensioni.

pensione

In primo luogo parliamo dell’APE, ovvero del piano che i tecnici coordinati dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Nannicini, hanno elaborato per introdurre l’APE, ovvero l’anticipo pensionistico per gli over 63 che sarà  finanziato con un prestito bancario assicurato rimborsabile in 20 anni e gestito dall’INPS. In pratica il pensionando che vuole aderire al progetto deve essere disposto a rinunciare ad una percentuale dell’assegno. La rata del prestito per chi anticipa l’uscita di tre anni arriva fino al 15 per cento della pensione per 20 anni. Le assicurazioni perಠcopriranno anche il rischio di morte prima della scadenza del prestito.

Le assicurazioni, stipulate da persone avanti con l’età , per cultura, sono considerate poco attendibili. Ci sono speranza che l’Ape non soffra dei pregiudizi?