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Le fragilità  della Gestione Separata

lavoro subordinato

Sono diversi i punti deboli che rendono la posizione di chi èiscritto presso la Gestione Separata certamente pi๠fragile rispetto ai lavoratori subordinati, agli imprenditori e ai professionisti iscritti ad una cassa ordinistica.
Innanzitutto, come accennato, le aliquote inferiori comportano contributi pi๠ridotti e dunque una pensione minore. Ma, oltre questo, si registrano altre deficienze di una certa importanza.

Assume rilievo, per esempio, la mancanza di un minimale su cui calcolare i contributi da versare: mentre per i dipendenti o gli imprenditori, ad esempio, i contributi sono analogamente calcolati sul reddito ma una quota minima dev’essere versata in tutti i casi, per gli iscritti alla Gestione Separata questo fenomeno non si presenta: perciಠcolui che, poniamo, avesse un reddito di mille euro verserà  direttamente o tramite sostituto d’imposta contributi per soli 257,00 euro (se non èiscritto ad altra forma pensionistica).


Perchè sia riconosciuto un anno di anzianità  contributiva, perà², occorre che gli importi versati siano pari al minimo previsto per gli imprenditori (quest’anno corrisponde a 3.662 euro), con la conseguenza che, con un calcolo proporzionale, al lavoratore sarà  riconosciuto un equivalente pari ad appena ventisei giorni.

Ma ci sono altri aspetti da considerare. Ad esempio, mentre ai dipendenti un anno di leva o di servizio civile ècomputato automaticamente ai fini pensionistici, cosଠnon èper gli iscritti alla Gestione Separata. E ancora: se queste persone si sono laureate prima dell’istituzione della Gestione Separata (31 marzo 1996), non gli èconsentito riscattare il corso di laurea.


E c’, infine, un problema pi๠generale: l’assoluta assenza di ammortizzatori sociali a favore di questa categoria, che pure sono, senza alcun dubbio, le figure lavorative pi๠deboli dell’intero sistema produttivo italiano.
Anche per questo, si èdeciso da poco di introdurre un bonus sperimentale.