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I pensionati aumentano al Sud

vecchietta in pensione

Il numero complessivo dei pensionati, in Italia, èin continuo aumento, e questa non ècerto una sorpresa se consideriamo la crescita progressiva dell’età  media.

Quello che forse non si sapeva ancora, e che èstato recentemente rivelato dalle statistiche diffuse dall’INPS, èche in termini relativi quest’aumento èmolto pi๠sensibile nel Mezzogiorno che nel resto d’Italia.


I motivi sono vari. Gli esperti spiegano che in questi anni stanno andando in pensione coloro che avevano iniziato a lavorare durante il boom industriale degli anni Sessanta.

Parte delle fabbriche create allora erano collocate al Sud, e i relativi dipendenti stanno lasciando adesso il lavoro, ma ad incrementare il fenomeno sono anche i numerosissimi “emigranti di ritorno”, ossia coloro che hanno lavorato a lungo nelle industrie del Nord e ora, in età  matura, ritornano da dove erano partiti tanti anni fa.


Altrove, invece, e in particolare nel Settentrione, la percentuale di lavoratori e dunque di pensionati èsempre stata relativamente alta, e dunque essa non risente granchè dei fenomeni descritti, mantenendosi su dati sostanzialmente uniformi da un anno all’altro.

Basti dire che la provincia in cui il numero dei pensionati èmaggiormente cresciuto negli ultimi dieci anni èquella di Catanzaro, con un imponente +374,4%, laddove l’incremento pi๠modesto si èavuta a Vercelli con un semplice +14,5%.

Ma Catanzaro torna alla ribalta anche in un’altra classifica, quella dell’entità  media mensile del vitalizio; e qui il capoluogo calabrese si piazza all’ultimo posto con 465 euro, mentre i pensionati di Milano sono i pi๠fortunati, con una media mensile pari a 1.059 euro.

Un’ultima graduatoria interessante èinfine quella sul numero dei pensionati rispetto a quello degli abitanti. La forbice oscilla largamente fra il dato dell’Aquila (43,6%) e quello di Napoli (13,6%).