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Le università  finanziano lo start up delle imprese

L’espressione “start up”, ormai comune, indica la fase di preparazione e avvio delle imprese.

Non di rado, anche i progetti aziendali pi๠interessanti e promettenti necessitano di un sostegno nella fase di start up, a causa della mancanza di fondi, delle incertezze organizzative o delle difficoltà  di fronte ai molti adempimenti amministrativi, fiscali e previdenziali.


Per questo motivo, si moltiplicano le iniziative di natura pubblica che puntano a favorire le aziende in questo delicato momento, nella prospettiva di aiutare cosଠa creare lavoro e sviluppo.
Non sono pochi, ad esempio, i bandi lanciati dalle università  italiane (autonomamente o congiuntamente), che solitamente puntano a favorire le iniziative d’impresa altamente innovative, per esempio nel campo delle nuove tecnologie.

In genere, i bandi di gara mettono in palio la concessione di finanziamenti a fondo perduto a favore dei vincitori; nella maggior parte dei casi, inoltre, i vincitori ricevono anche un preziosissimo aiuto in termini di tutoraggio, per esempio per la preparazione di business plan oppure per l’espletamento delle pratiche amministrative.

Non èpossibile fare un discorso pi๠approfondito: ogni università  (o gruppo di università ), infatti, emette i propri bandi, con le proprie regole, i propri premi in palio, la propria tempistica e i propri requisiti richiesti ai partecipanti. Non resta, dunque, che consultare l’ateneo di riferimento per l’area geografica in cui si intende investire e incrociare le dita.


Qualche esempio: gli atenei di Bologna, Modena e Reggio Emilia offrono un premio di 5.000 euro per un bando sulle nuove tecnologie in scadenza il 20 settembre, Padova e Venezia regalano contributi vari entro il 27 settembre, mentre Palermo offre fino a 12.000 euro per i migliori progetti imprenditoriali presentati entro il 3 ottobre.

Fonte: Il Sole 24 Ore