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Imprese italiane le pi๠tassate in Europa

Dallo studio intitolato “Paying taxes 2011“, realizzato dalla Banca Mondiale e dalla società  di consulenza PriceWaterhouseCoopers, èmerso che le aziende italiane occupano una delle posizioni peggiori in termini di carico fiscale.

In Italia, infatti, le aziende sono gravate da un peso fiscale pari al 68,6%, contro una media europea del 44,2% e una media mondiale del 47,8%. Una situazione che relega l’Italia in uno dei posti pi๠bassi della classifica, il 167° sui 183 totali. Se si considera solo il Vecchio Continente èvidente che l’Italia occupa la posizione peggiore, seguita dalla Francia con un carico fiscale del 65,8%.


Decisamente pi๠leggero, invece, il peso fiscale di Spagna e Germania, rispettivamente del 56,5% e 48,2%, anche se dal punto di vista fiscale il primato europeo spetta al Lussemburgo che vanta a carico delle sue imprese un peso fiscale pari solo al 21,1%.

Esaminando con maggiore attenzione la situazione italiana emerge che a pesare di pi๠sono i tributi legati al lavoro, che da soli coprono ben il 43,1% dell’intero carico. A questi, inoltre, bisogna aggiungere gli ostacoli legati alla burocrazia: in Italia, infatti, un’azienda spende in media circa 285 ore l’anno per adempiere ai propri obblighi fiscali, superando di 60 ore la media europea.

I risultati della ricerca sono stati commentati da Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, secondo cui con un simile carico fiscale e con una burocrazia del genere essere imprenditori in Italia significa compiere un’impresa eroica.