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Le aziende italiane alla conquista della Russia

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Dal 5 al 9 aprile si ètenuta la pi๠imponente trasferta all’estero che le rappresentanze dell’imprenditoria italiana abbiano mai compiuto. L’obiettivo era la Russia, mercato europeo emergente per eccellenza.

Le aziende del nostro Paese hanno già  avviato da tempo proficui rapporti con i partner dell’ex blocco sovietico, ma Confindustria ha deciso che èvenuto il tempo di una conquista pi๠massiccia.


Il presidente Emma Marcegaglia ha portato con sè i pezzi da novanta della sua associazione, e ha guidato la delegazione italiana cui hanno partecipato, fra gli altri, anche il ministro Claudio Scajola e i vertici dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana).
Avrebbe dovuto partecipare anche il presidente del Consiglio Berlusconi, ma il terremoto in Abruzzo lo ha costretto a cancellare il tour.


I delegati, invece, hanno marciato da Mosca a San Pietroburgo fino al cuore della Siberia, dove in oltre cinquemila incontri sono stati siglati numerosissimi accordi di rilievo. L’Eni, ad esempio, ha stipulato nuovi accordi con Gazprom per la fornitura di gas naturale, mentre la Fiat ha affidato all’industria locale Sollers la fabbricazione di due nuove autovetture di prossima diffusione.

L’interscambio pi๠interessante, comunque, dovrebbe riguardare quello intervenuto fra l’Unione Industriali di Roma e l’omologa associazione moscovita: dovrebbe essere spianata la strada anche alle imprese di media e piccola dimensione per avvicinarsi maggiormente ad un mercato promettente e ancora in gran parte da esplorare.

Anche in Russia, in realtà , la recessione ha cominciato a farsi sentire con effetti drammatici; ma èproprio in questa fase che per le nostre imprese puಠessere di basilare importanza impiantare le proprie radici per farsi trovare in vantaggio rispetto ai concorrenti al momento in cui inizierà  la ripresa.