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Fisco in Romania

Moltissime aziende italiane hanno scelto di trasferirsi in Romania, anche prima che dal 2007 tale nazione affacciata sul Mar Nero entrasse nell’Unione Europea. In effetti, a Bucarest e dintorni il costo del lavoro èstremamente modesto rispetto ai parametri italiani, a fronte di una formazione scolastica e universitaria molto buona, soprattutto nei settori pi๠tecnici.

Bene, dunque, affrontare una panoramica sintetica sul sistema fiscale rumeno: gli imprenditori italiani possono infatti avere bisogno di queste informazioni prima di stabilirsi in loco.


Innanzitutto, premettiamo che le aziende localizzate in Romania per la maggior parte del periodo d’imposta (almeno 183 giorni) pagano le imposte per i redditi ovunque prodotti, altrimenti le pagano solo sui redditi prodotti in quel Paese.

L’aliquota sul reddito prodotte da persone fisiche e da società  èunica, con un’aliquota molto vantaggiosa: il 16%. Le perdite possono essere riportate in avanti fino a cinque anni, mentre l’ammortamento dei beni strumentali va eseguito fra i due e i sessant’anni a seconda della durata della vita utile.

Fino al 2009 esisteva, oltretutto, un’agevolazione eccezionale per le società  di piccole dimensioni, con aliquota addirittura del 3%. Tale agevolazione èperಠstata recentemente soppressa per far fronte alla crisi dei conti pubblici e alle richieste di contenimento del deficit provenienti dalla UE.

La maggior parte dei redditi sono assoggettati a ritenuta d’acconto del 16%. Tuttavia, i dividendi destinati a società  comunitarie e provenienti da imprese localizzate in Romania non sono assoggettati ad alcuna ritenuta se ricorrono due condizioni: partecipazione pari almeno al 10% e detenuta da almeno due anni.


L’aliquota IVA, infine, èstata recentemente elevata dal 19 al 24%.
Per informazioni di dettaglio, si guardi anche l’accordo per la promozione degli investimenti stipulato fra il nostro Governo e quello rumeno il 06/12/1990.

Fonte: Fisco Oggi