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Mobilità  esclusa in caso di licenziamento individuale nel 2013

L’iscrizione alle liste di mobilità  riguarda solo i lavoratori che hanno perso il loro posto di lavoro in virt๠di licenziamenti collettivi e non anche quelli che invece si trovano disoccupati a seguito di un licenziamento individuale.

A comunicarlo èstato l’Inps, che mediante apposita circolare sull’argomento ha spiegato che a partire dal 2013 i lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo, ossia per ragioni inerenti all’attività  produttiva e all’organizzazione del lavoro, non possono pi๠iscriversi alle liste di mobilità . Di conseguenza, questi stessi lavoratori non possono usufruire degli incentivi per la riassunzione che l’iscrizione in queste liste comporta.


Il cambiamento rispetto agli anni passati deriva dalla mancata copertura dei fondi per gli incentivi da parte della legge di stabilità . Ne deriva quindi che in relazione ad eventuali iscrizioni già  avvenute non èpossibile procedere con il riconoscimento degli incentivi.

Al contrario, invece, resta salva l’iscrizione alle liste di mobilità  per i lavoratori che hanno subito un licenziamento collettivo. Nei loro confronti sono infatti riconosciuti anche nel 2013 gli incentivi per la riassunzione previsti dalla legge 223/1991, quella che ha introdotto la mobilità .

Nella stessa circolare l’Inps ha fatto sapere che la legge di stabilità  non ha prorogato l’incentivo per favorire l’assunzione di lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali in deroga nè tanto meno i benefici contributivi a favore delle aziende che assumono persone disoccupate ultracinquantenni, previsti con la Finanziaria del 2010. L’Istituto previdenziale ha comunque chiarito che per gli ultracinquantenni disoccupati da oltre 12 mesi e per le donne sono previsti nuovi incentivi che saranno illustrati in una successiva circolare.