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Perdita, rinuncia e riacquisto della cittadinanza italiana

Analizzando le norme sulla richiesta della cittadinanza italiana, emerge come l’istanza a seguito di matrimonio sia quella pi๠“sicura”: in effetti, normalmente èsufficiente disporre dei requisiti di legge e presentare la documentazione richiesta per arrivare all’ambito traguardo. La domanda, infatti, in questi casi èrespinta solo se sussistono motivi di sicurezza o per motivi di gravi condanne penali per reati compiuti nel frattempo.


Negli altri due casi, invece (richiesta per residenza e per ipotesi speciali), l’ambito di discrezione lasciato alle commissioni di valutazione èpi๠ampio, specialmente nell’esame delle condizioni reddituali degli extracomunitari, della loro conoscenza della nostra lingua o delle condizioni di integrazione.

Chiunque disponga della cittadinanza italiana (per ius sanguinis o apposita istanza) puಠtuttavia perderla. La perdita della cittadinanza èautomatica per gli adottati ex-stranieri in cui il provvedimento di adozione èrevocato per loro responsabilità , oppure quando si assumono incarichi pubblici o si esegue il servizio militare presso Stati esteri e non ci si rinuncia in seguito a formale intimazione delle nostre autorità .

Alla cittadinanza si puಠperಠanche rinunciare spontaneamente, se si èdivenuti cittadini in seguito a adozione e, alla maggiore età , si entra in possesso di altra cittadinanza, oppure, pi๠in generale, se si possiede un’altra cittadinanza e si risiede all’estero.


Essa puಠperಠessere riacquistata (presentando apposita istanza) dopo essere tornati a risiedere in Italia da almeno un anno oppure assumendo un incarico pubblico alle dipendenze dello Stato.
Rimane da segnalare che il ministero degli Interni ha attivato un call center cui chiedere maggiori informazioni e lo stato d’avanzamento delle proprie pratiche. Il numero è06/48042101.