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Nasce il Codice Agricolo

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Dal 1861 ad oggi il nostro Paese ha prodotto una mole impressionante, per non dire incalcolabile, di leggi, regolamenti e provvedimenti attuativi: l’esigenza di semplificare e mettere ordine èquindi pressante.

Con questo intento, il Consiglio dei Ministri ha licenziato tramite decreto legislativo il testo del Codice Agricolo, che ora passerà  all’esame del Consiglio di Stato, delle commissioni parlamentari e delle associazioni imprenditoriali. Se non ci dovessero essere sorprese, il Codice dovrebbe entrare definitivamente in vigore nel prossimo febbraio.


Il Codice Agricolo èun esempio da manuale di testo unico. I testi unici sono quelle leggi onnicomprensive che nascono con lo scopo di raccogliere, ordinare, adattare e aggiornare le norme preesistenti che vertevano su una stessa materia.

Lo scopo fondamentale non ètanto quello di apportare rivoluzioni alla legislazione vigente, quanto piuttosto quello di rimettere insieme regole sparpagliate in decine di altri provvedimenti, cosa che rende difficile e incerto l’operare di qualunque addetto ai lavori.

E difatti, sono una quarantina le leggi precedenti che andranno in pensione con l’avvento del nuovo testo unico sull’agricoltura; sono le norme promulgate nei decenni precedenti in materia di contratti agrari, di prelazione, di usucapione speciale, di affitto dei fondi rustici, di agriturismo e tante altre.


Il Codice agricolo ècomposto in tutto da 155 articoli, suddivisi in sei parti (in gergo giurisprudenziale si parla di “titoli”), dedicate rispettivamente a: l’attività  agricola; gli imprenditori agricoli e la vendita dei prodotti; le società  agricole; i contratti agrari; le coltivazioni di organismi geneticamente modificati (OGM); la nascita delle aziende agricole e i problemi connessi, incluse la successione, la donazione, la prelazione e l’usucapione.