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La liquidazione delle società : i bilanci

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Immaginiamo che la liquidazione trovi avvio il venti aprile.

Il codice civile non impone in alcun modo di spezzare l’esercizio in due tronconi (1 gennaio – 19 aprile e 20 aprile – 31 dicembre) e di redigere due bilanci separati (come vedremo, discorso ben diverso si applica in ambito fiscale). Se ciಠviene attuato ugualmente, come spesso avviene, èsolo una scelta di valenza pratica, informale.


Ciಠsignifica che il bilancio “ufficiale” del primo esercizio di liquidazione include l’intero arco che va dal primo gennaio al trentuno dicembre (in caso ovviamente di esercizio coincidente con l’anno solare), ricomprendendo dunque sia le poste sorte nella fase di gestione ordinaria che in quella liquidatoria.

Nella nota integrativa del primo bilancio sarà  indispensabile indicare quali effetti il passaggio alla fase di liquidazione ha comportato sulla valutazione delle singole poste.


Una differenza importante èche la valutazione sulla base del principio del “going concern” (la prospettiva della continuazione dell’attività ) èsostituita dal principio del “dying concern” (la prospettiva della liquidazione): chiaramente dare un valore ad un impianto o ad un veicolo nell’idea che l’attività  vada avanti ancora per anni e anni non èla stessa cosa che valutarli pensando che stanno per essere liquidati, spesso addirittura svenduti.

Al primo bilancio vanno allegati anche i documenti consegnati dagli amministratori in fase di passaggio di consegne.

Il bilancio deve essere approvato dall’assemblea dei soci secondo le scadenze ordinarie, esattamente come quelli che saranno redatti negli anni a venire, fino all’ultimo.

L’ultimo bilancio avrà  uno Stato Patrimoniale dal contenuto molto esiguo: l’attivo sarà  costituito esclusivamente da disponibilità  liquide, cioèil denaro ricavato dalla cessione di tutti i beni, mentre la sezione contrapposta, saldate tutte le passività , sarà  dato esclusivamente dal patrimonio netto residuo.