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Governo incagliata sul decreto per fermare le lobby

soci in affari

Il consiglio dei ministri presieduto dal premier Enrico Letta ha intenzione di varare un disegno di legge per regolare l’attività  dei lobbisti. In particolare si intende dare una frenata a tutti quelli che dialogano con le istituzioni. Tutti i lobbisti che hanno questo dialogo particolare con le istituzioni finiranno secondo la volontà  annunciata dal Governo Letta in un particolare elenco dei portatori di interessi particolari.

Tale elenco sarà  regolato da rigidi criteri di iscrizione. Molte cose perಠancora non sono chiare per quanto riguarda la volontà  dell’esecutivo. Ad esempio non èancora ben comprensibile quale sarà  l’autorità  di vigilanza che dovrà  assicurare la trasparenza e la partecipazione dei lobbisti ai processi decisionali pubblici. Inoltre un aspetto ancora da chiarire èquello inerente gli interessi e i contatti che i decisori pubblici dovranno rendere trasparenti nell’assolvere alle loro funzioni.

I principali nodi sono infatti su questi ultimi due aspetti. Ovviamente la mancanza di chiarezza èdovuta a diversi modi di vedere la questione da parte degli stessi componenti del Governo delle larghe intese di Letta. L’esecutivo si èinfatti incagliato nell’esame del testo. Il provvedimento èandato al vaglio dell’esecutivo che non èriuscito a concludere l’esame dell’intero testo di legge e ha rinviato l’approvazione a data da destinarsi.

Il nodo dell’Autorità  di sorveglianza èil primo dei due. La bozza del disegno di legge in esame prevede per il momento due diverse ipotesi per l’individuazione dell’autorità  competente alla vigilanza su lobbisti e decisori pubblici.

La prima ipotesi vede come possibile autorità  la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità  delle amministrazioni pubbliche. Questa commissione èstata istituita nel 2009 da decreto legislativo n. 150. Essa ha per il momento la funzione di essere l’organo competente a vegliare sulla trasparenza e sulle modalità  di partecipazione dei portatori d’interesse ai processi decisionali delle pubbliche amministrazioni e delle istituzioni.

La seconda ipotesi su cui èal lavoro il Governo affida all’Autorità  garante della concorrenza e del mercato questo compito, includendo anche la cura dell’elenco lobbisti e la verifica dei requisiti degli iscritti.