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Editoria: il contratto estimatorio e il regime IVA monofase (III)

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La casa editrice puಠdunque scegliere fra calcolare le rese in maniera puntuale o forfettaria. In entrambi i casi, dovrà  compilare un apposito libro contabile (il registro delle tirature), in cui annotare per ogni prodotto il numero di copie stampate e quelle vendute, le rese comunque calcolate e altri dati utili per il calcolo dell’imposta.

àˆ da notare che l’editore che adotta il sistema forfettario èsentato dal fatturare le cessioni, al contrario di quanto avviene nell’altra ipotesi.


La legge disciplina poi nel dettaglio cosa avviene quando al prodotto editoriale sono allegati altri beni. Essi sono distinti in tre categorie.
La prima èquella dei beni strettamente inerenti l’argomento del prodotto editoriale: per esempio, francobolli allegati ad una rivista di filatelia.


La soluzione legislativa èsemplice: non hanno alcuna importanza autonoma e seguono la stessa sorte del prodotto cui sono allegati senza influire in alcun modo sulle regole da applicare.

Poi ci sono i supporti integrativi, come dischi e nastri in cui èriprodotto il contenuto del prodotto editoriale (si pensi ai CD che accompagnano certi libri scientifici): se il costo sostenuto per essi dall’editore èinferiore alla metà  del prezzo di vendita del bene, la loro presenza non influisce sul regime monofase (tranne che non èammesso forfetizzare le rese), mentre se si supera questa soglia oppure il loro prezzo di vendita èa parte rispetto al prodotto editoriale, si applicano le regole ordinarie dell’IVA plurifase.

Infine, ci sono i beni diversi dai supporti integrativi propriamente detti, come giocattoli o bigiotteria: il discorso èsimile a quello precedente, ma la soglia scende dal 50% al 10%.

A seconda delle varie ipotesi, infine, l’aliquota sui beni allegati puಠoscillare fra il 4% e il 20%.