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Controllo fra società 

Gli articoli 2359 e seguenti del codice civile, rivisti nei primi anni Novanta per ottemperare a direttive comunitarie, costituiscono oggi le principali leggi in materia di gruppo di imprese, sebbene questo termine non sia mai impiegato dal legislatore, che preferisce parlare di controllo o collegamento.

Secondo la legge, un’impresa (controllante) controlla un’altra (controllata) quando possiede la totalità  del suo capitale sociale (controllo totalitario), oppure la maggioranza del capitale stesso (controllo con maggioranza assoluta), oppure comunque tante azioni da consentirle di esercitare un’influenza dominante all’interno dell’assemblea ordinaria dei soci della controllata (controllo con maggioranza relativa).


Il concetto di “influenza dominante” ha importanza basilare ma non èin alcun modo definito dal legislatore: si tratterà , dunque, di verificare caso per caso se esso sussiste effettivamente o meno. In effetti, se l’azienda Alfa possiede il 40% delle azioni della società  Beta e il resto del capitale èfrazionato fra mille piccoli soci, èchiaro che Alfa puಠdi fatto fare il bello e il cattivo tempo nell’assemblea di Beta pur non avendo la maggioranza delle azioni.

Il legame di controllo sussiste anche quando esso èsercitato non direttamente bensଠtramite intermediari di ogni natura, incluse le società  fiduciarie; non contano, perà², i voti espressi per delega di terzi.
Il controllo si ha anche quando èspresso tramite altre società  controllate (controllo indiretto): se Alfa controlla Beta e Beta controlla Gamma, èvidente che Alfa controlla indirettamente Gamma.


Esiste, infine, un’ultima ipotesi, la pi๠difficile da verificare. Si ha controllo anche quando, al di là  del possesso di partecipazioni, Alfa impone la sua influenza dominante su Beta in virt๠di particolari vincoli contrattuali. Se Alfa èl’unico cliente del piccolo fornitore Beta, essa potrà  imporre la sua volontà  in mille modi senza che Beta possa opporsi.