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Secondo lavoro per incrementare il reddito

In Italia ci sono all’incirca due milioni di disoccupati. Sono tanti, troppi, spesso “figli” della crisi in quanto, con un contratto a tempo determinato, sono stati espulsi dal mondo del lavoro senza ammortizzatori sociali. Insomma, per chi non ha un lavoro cercarlo èd’obbligo, anche se èdifficile, ma ci sono anche coloro che, pur avendo un lavoro, ne cercano un altro, un secondo per arrotondare e per garantirsi il mantenimento del potere d’acquisto.

I rincari, le maggiori tasse e le ultime due manovre finanziarie sono tali che oramai con i classici 1.000 euro al mese una famiglia ci vive solo per un paio di settimane, ragion per cui c’èl’estrema necessità  di rimboccarsi le maniche specie se non si puಠcontare sull’aiuto di qualcuno, in primis i genitori.



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Non a caso, in accordo con un’indagine effettuata dalla Camera di Commercio di Milano, nel milanese i cittadini sono dei forti lavoratori visto che ben una persona su sette, oltre al primo lavoro, svolge anche un’attività  secondaria. Per una quota di questi, nel rapporto di uno su cinque, quella del secondo lavoro, come sopra accennato, rappresenta una scelta al fine di poter mantenere per il reddito complessivo il potere d’acquisto eroso per le cause sopra elencate.

ISFOL: PUNTO SULL’OCCUPAZIONE IN ITALIA

In media a Milano quelli che hanno un secondo lavoro lo fanno per nove ore alla settimana ottenendo un ritorno pari ad un quinto del proprio reddito complessivo. In maggioranza trattasi di over 60 e, nell’ambito delle differenze di genere, pi๠uomini rispetto alle donne.