Home » Riforma del Welfare del Governo Monti

Riforma del Welfare del Governo Monti

Riforma del Welfare del Governo Monti

Entro i primissimi giorni di aprile, come in pi๠occasioni esplicitamente dichiarato e confermato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, l’Italia dovrà  varare, anche per rispettare i numerosi impegni assunti nei confronti dell’Unione Europea, le due importantissime riforme, strettamente legate a doppio filo l’una all’altra, del lavoro e del welfare.

NOVITA’ LAVORO GOVERNO MONTI

Proprio per questo motivo, dopo la lunga ed estenuante sospensione, di tutte le trattative in corso e di tutti i tavoli di lavoro comuni, chiesta ed ottenuta dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, oggi pomeriggio il Governo Monti tornerà  a parlare con tutte le parti sociali coinvolte, anche ad oltranza se necessario, pur di chiarire, definitivamente, la questione degli ammortizzatori sociali.

STRUMENTI DEL GOVERNO MONTI CONTRO LE DIMISSIONI IN BIANCO

Messa dunque da parte la possibile abolizione dell’Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, cosଠda non tenere costantemente sulle spine le pi๠importanti sigle sindacali e consentire a tutti i partecipanti di intavolare discussioni, se possibile, maggiormente costruttive, ci si dovrebbe concentrare, in maniera quasi esclusiva, sulla riforma del welfare.

NUOVI CONTRATTI DI LAVORO AGEVOLATI

Anticipata la data di entrata in vigore dei provvedimenti della succitata riforma, ora prevista per gennaio 2017, restano ancora da chiarire due punti molto oscuri e due zone d’ombra che, nonostante tutto l’impegno dell’esecutivo, potrebbero nuovamente far montare la tensione.

All’O.d.G., infatti, le delicate questioni del reperimento dei fondi necessari all’attuazione della riforma (poichè, come ipotizzato dalle sigle sindacali, i 2,5 miliardi risparmiati dal Governo Monti grazie alla riforma delle pensioni potrebbero non bastare) nonchè la sostanza stessa della riforma che, stando alle indiscrezioni delle ultime ore, potrebbe non pi๠fare di un’unica Cassa Integrazione Guadagni e di un sostanzioso ampliamento dell’indennità  di disoccupazione i propri punti cardine.