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Riforma apprendistato approvata dal Cdm

Il Consiglio dei ministri ha approvato la riforma dell’apprendistato in modo tale da favorire ulteriormente lo sviluppo delle capacità  di apprendimento dei giovani a partire dai 16 anni di età .

La bozza del decreto, composta da soli sette articoli, èstata presentata ieri alle parti sociali dal ministro Maurizio Sacconi. La reazione di tutte le principali sigle sindacali èstata favorevole, in particolare la Uil si èdetta soddisfatta in quanto ritiene che questa riforma consente di porre fine agli abusi che le aziende hanno fatto di stage e tirocini, mentre la Ugl ha spiegato che questa riforma rafforza l’apprendistato e quindi crea nuove opportunità  di lavoro.


Parere favorevole èstato espresso anche dalla Cgil e della Cisl, anche se la prima ha sottolineato il problema delle regioni che, sulla base di una sentenza già  pronunciata, pretendono maggiori poteri in materia di formazione, andando cosଠad impedire una completa attuazione della riforma. La Cisl ha invece chiesto che tale riforma includa anche un minor costo del contratto di apprendistato al fine di favorirne l’utilizzo da parte delle imprese.

La riforma, ricordiamo, definisce il contratto di apprendistato un contratto di lavoro a tempo indeterminato con tre possibilità . La prima forma di apprendistato prevista dalla riforma èriservata ad una fascia di giovanissimi, ovvero ai ragazzi di età  compresa tra i 16 e i 18 anni, ed èfinalizzata al completamento della formazione in relazione ad un’arte o ad un mestiere; la seconda èrivolta ai giovani di età  compresa tra i 18 e i 29 anni e allo stesso modo èfinalizzata al completamento di un iter formativo; la terza riguarda invece un livello pi๠alto di formazione e consente di conseguire titoli universitari, di scuola secondaria superiore, di praticantato professionale o dottorati di ricerca.