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Rifiuto lavoro straordinario, sanzioni e procedimento disciplinare

La legge riconosce al datore di lavoro il diritto di pretendere dai suoi dipendenti prestazioni lavorative al di fuori dell’orario di lavoro ordinario, ossia il cosiddetto lavoro straordinario. Il limite di ore straordinarie che possono essere richieste settimanalmente èstabilito dal Contratto Collettivo Nazionale di riferimento.

In caso di richiesta di lavoro straordinario da parte del datore di lavoro, il lavoratore puಠopporre rifiuto per giustificato motivo, se perಠnon sussiste una concreta giustificazione al suo rifiuto commette un inadempimento sanzionabile disciplinarmente.


In questo caso, quindi, il datore di lavoro puಠavviare nei confronti del lavoratore un procedimento disciplinare e disporre una delle sanzioni disciplinari previste dalla legge o dalla contrattazione collettiva. Come prima cosa il datore di lavoro dovrà  procedere alla contestazione scritta del fatto e dare al lavoratore cinque giorni di tempo per presentare le sue giustificazioni. Un volta valutate le giustificazioni del lavoratore procederà  poi all’eventuale applicazione della sanzione disciplinare entro il termine fissato dalla contrattazione collettiva.

La scelta della sanzione disciplinare da applicare èaffidata alla valutazione discrezionale del datore di lavoro, che dovrà  tener conto di tutte le circostanze del caso concreto. Si parte dalle sanzioni pi๠lievi come la multa o l’ammonizione verbale o scritta fino ad arrivare al licenziamento in caso di ripetuti rifiuti ingiustificati, passando per la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione per pi๠giorni.