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Morti bianche

L’Italia detiene, purtroppo, un triste e macabro primato, èuno dei paesi europei in cui si verifica il maggior numero di incidenti e di morti sul luogo di lavoro.

Secondo le stime dell’Inail, nel 2006 il numero delle vittime sul posto di lavoro sarebbe stato pari a 1341 persone, mentre nel 2007 il numero dei morti sarebbe pari a 1260 individui circa.

Il numero degli incidenti corrisponderebbe invece a 913.500 nel 2007 contro i 928.158 del 2006.




Il settore in cui i pericoli corsi dai lavoratori sono maggiori, secondo i dati accumulati in questi anni, è il settore industriale, in particolar modo nell’ambito delle costruzioni e nella lavorazione dei metalli; mentre la città  che registra il maggior numero di incidenti sembra essere Torino.

Nel 2007 la giornata del primo Maggio èstata dedicata alle vittime degli incidenti sul lavoro, e anche quest’anno il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha richiamato l’attenzione sull’argomento, trasferendo le celebrazioni dal Quirinale alla sede dell’Inail.

Purtroppo proprio durante i festeggiamenti alcuni operai dell’Ilva di Taranto sono rimasti ustionati nel reparto Cco1 dello stabilimento. Insomma il tema della sicurezza sul lavoro èal centro di molti dibattiti. Tra le normative pi๠recenti c’ la legge 123 del 3 Agosto 2007 che èstata attuata nel 2008 con alcuni decreti.

Questa norma prevede delle profonde revisioni della normativa vigente per ciಠche riguarda il tema della sicurezza e della salute sul lavoro.

Il tentativo èquello di aumentare i controlli e sensibilizzare gli imprenditori per prevenire gli incidenti. Le sanzioni per gli imprenditori sono infatti diventate molto pi๠dure, a partire dal carcere, per un massimo di 18 mesi, fino ad arrivare a multe davvero molto salate.

Ovviamente la normativa ha suscitato le proteste di Confidustria e invece, dall’altra parte, la soddisfazione dei sindacati.

Per le imprese che riescono a mettersi in regola il carcere puಠessere, invece, evitato. Ma la cosa importante, èche le norme di sicurezza all’interno delle imprese sono state estese anche ai lavoratori senza contratto.

La cultura della sicurezza e della salute sul lavoro sarà  promossa, inoltre, anche attraverso la formazione, diventerà , quindi, materia di studio presso le scuole e le università .