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In Italia troppe tasse sul lavoro

deducibilità  spese di rappresentanza

Non ècerto un argomento nuovo, ma si torna a riparlare del grosso impatto che ritenute fiscali e previdenziali presentano sulla busta-paga dei lavoratori dipendenti italiani.

L’occasione èofferta dai nuovi dati rilevati dall’istituto comunitario ufficiale di statistica, l’Eurostat, con riferimento all’anno 2007.


Si calcola, infatti, che in quei dodici mesi il prelievo in busta-paga sia stato in media del 44%, superiore al già  notevole 42,5% dell’anno precedente: un risultato che pone l’Italia al primo posto in questa poco invidiabile classifica.

A seguire, infatti, vi èla Svezia con il 43,1%, quindi il Belgio al 42,3% e cosଠvia, fino a Malta, in cui il prelievo medio èappena del 20,1%. La media comunitaria, invece, èpari al 34,4%.


Un primato, quello italiano, che non coglie di sorpresa le rappresentanze sindacali: la segretaria generale dell’UGL parla del fisco come della “nota dolente” del nostro Paese.

I dati rilevati da Eurostat, insieme ad altri sul peso complessivo della pressione fiscale, sembrano dimostrare in generale un eccessivo livello di tassazione nel nostro Paese, come lamentato dal presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che lo considera “un problema molto serio”.

Sarà  tuttavia difficile che il sistema dell’alleggerimento della busta-paga ai danni dei lavoratori possa essere modificato: il meccanismo del sostituto d’imposta, infatti, èsicuramente il metodo migliore per garantire la riscossione delle imposte dirette e dei contributi previdenziali obbligatori, poichè esso èassolutamente neutrale per il datore di lavoro, che non ha alcun vantaggio a violare gli obblighi di legge.

Il discorso, probabilmente, andrebbe semmai rivolto sul come elevare gli stipendi lordi, piuttosto bassi rispetto alla media europea e ai prezzi al consumo.