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Il problema degli esodati del Governo Monti

Il problema degli esodati del Governo Monti

L’ultima grana che il Governo Monti e, in particolare, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero saranno loro malgrado costretti ad affrontare, come rivelato in mattinata dai principali quotidiani nazionali nonchè dai pi๠autorevoli blog e portali online, èquella, non certo da poco conto, riguardante la questione dell’età  di pensionamento degli esodati.

PENSIONI INDICIZZATE AL COSTO DELLA VITA

Questi ultimi, come ormai universalmente risaputo, sarebbero tutti colori i quali sarebbero stati, soprattutto a causa delle crescenti difficoltà  economico-finanziarie di questi ultimi 4 anni, per cosଠdire costretti a dimettersi nella speranza che questa solidale decisione sarebbe stata premiata grazie ad un prepensionamento, e ad un successivo effettivo pensionamento, maggiormente sereno nonchè maggiormente remunerato.

DIVIETO PAGAMENTO PENSIONI IN CONTANTI

Moltissimi, inoltre, sarebbero coloro i quali avrebbero volontariamente scelto di esodare dalla propria azienda, alla vigilia dell’approvazione della riforma del sistema previdenziale del Governo Monti, con la speranza di rientrare nel vecchio sistema di calcolo dell’età  pensionistica nonchè, naturalmente, dell’assegno di pensione cosଠda avere, senza alcuna penalizzazione e sicuramente con maggior tranquillità , molto di pi๠e notevolmente pi๠in fretta rispetto a tutti quelli che saranno costretti a pensionarsi con i nuovi dettami imposti dalla riforma Fornero.

RIFORMA PENSIONI MANOVRA MONTI

Purtroppo, perà², il Governo Monti, per ammissione della stessa Elsa Fornero, avrebbe decisamente sbagliato a calcolare il numero degli esodati italiani che, dai 65.000 pronosticati a fine novembre, alla vigilia dell’approvazione della su indicata normativa, potrebbero essere improvvisamente diventati, in base alle precisi rilevazioni effettuate dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, pi๠di 350.000 (il numero, in realtà  ballerebbe di qualche decida di migliaia a seconda dei parametri adottati per il calcolo).

Ne consegue, come rivelato da fonti vicine al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che attualmente non vi sarebbero fondi sufficienti a garantire a tutti gli esodati italiani la possibilità  di pensionarsi quando previsto (ovverosia con il vecchio sistema di calcolo dell’età  di pensionamento) e che molti di questi, nel caso in cui il Governo Monti non dovesse trovare un’adeguata soluzione entro sabato 30 giugno 2012, potrebbero potersi pensionare solamente con i parametri stabiliti dalla nuova direttiva e, in conseguenza di tutto questo, potrebbero dover sopravvivere, senza stipendio ne pensione, per un periodo di tempo non inferiore ai 2 anni.