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Una lettura ragionata dei dati INPS sulle assunzioni a tempo indeterminato

Il panorama delle assunzioni non èpoi cosଠlimpido e dopo la diffusione dell’ultimo studio della Fondazione Giuseppe Di Vittorio, la CGIL torna all’attacco del Governo. 

Nel rapporto sulle assunzioni, come prima cosa, la Fondazione prende in esame i contratti a tempo indeterminato e gli altri contratti spiegando che nel settore privato, esclusi domestici e agricoli, le assunzioni a tempo indeterminato per i lavoratori sono in calo. E questo dato non èrelativo soltanto ad un confronto con il 2015: sono in calo anche rispetto allo stesso periodo del 2014 e del 2013. Scrive la Fondazione

Superano i 2,1 milioni le assunzioni a termine (il 71% dei nuovi rapporti di lavoro, a fronte del 63% nel 2015), con una variazione di +20 mila rispetto al 2015, una pi๠consistente rispetto al 2014 (+73 mila) ed una cospicua rispetto al 2013 (+234 mila). Le assunzioni a tempo determinato riguardano rapporti di lavoro spesso di durata molto breve, fanno capo in molti casi ad uno stesso individuo che ha una pluralità  di rapporti di lavoro nel periodo che viene osservato.

Le assunzioni a termine, perà², hanno un difetto: generano una quantità  di lavoro ridotta. Il 46% dei rapporti di lavoro a tempo determinato termina infatti entro un mese ed il 65% entro 3 mesi. Con riferimento al campo di azione del settore privato, nel 2015 il 35,4% dei contratti a tempo determinato aveva una fine prevista entro un mese e un altro 23,7% da 1 a 3 mesi (fonte: Ministero del Lavoro, Rapporto annuale sulle Comunicazioni Obbligatorie 2016).

contratti

Si puಠsperare nell’apprendistato e nella sua funzione di apripista verso il mondo del lavoro? La risposta – sempre sulla base del rapporto usato dalla CGIL per passare all’attacco del governo, ènegativa, perchè

Le assunzioni in apprendistato (133 mila) crescono rispetto al 2015 (+18 mila), probabilmente per la ritrovata convenienza economica della forma contrattuale a seguito del calo degli incentivi, pur restando inferiori di oltre 10 mila unità  ai livelli del 2013-14. Le assunzioni di stagionali, nei primi 7 mesi del 2016 pari a 408 mila, sono inferiori di 41 mila unità  al livello del 2015 e di 7 mila a quello del 2014.