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Riforma della scuola

La proposta avanzata già  l’anno scorso dal Ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli èstata approvata dal Ministro della Pubblica Istruzione Fioroni: vacanze estive pi๠brevi e pi๠ponti durante l’anno per la scuola italiana.

Che il fatto sia vantaggioso per gli studenti non desta dubbi ( anche se a settembre si inizia prima, una settimana di relax a febbraio non potrà  che far piacere a tutti coloro che a metà  anno già  sognano il mare…), del resto non èun caso che gli inglesi(che per quanto riguarda la scuola non sono gli ultimi arrivati) adottino questo sistema già  da anni e non solo per questioni climatiche.




Quello che perಠlascia perplessi, èche ai nostri ministri non sembra interessare la formazione e la preparazione al mondo del lavoro dei giovani. Questo nuovo provvedimento (come spiegano esplicitamente nelle interviste i due ministri interessati) non èstato preso per permettere agli studenti di prepararsi meglio e affrontare con maggior freschezza il rush finale, ma èvolto a fare in modo che le famiglie italiane ne approfittino per andare in vacanza e rimpinzare quindi le casse delle regioni turistiche.

Cari ministri, non sarebbe il caso quando si propone una riforma scolastica, di pensare agli studenti piuttosto che al turismo? Non ritenete che i nostri atenei abbiano un’impellente necessità  di una aggiornamento dei loro programmi ed un ammodernamento dei relativi piani di studio?

Presentare con orgoglio una riforma scolastica che “favorirsce lo sviluppo dell’industria turistica in bassa stagione, evitando cosଠil sovraffollamento estivo” non sembra una gran pensata, soprattutto in un paese dove vi sono studenti che decidono di sobbarcarsi disagi e spese pur di poter studiare all’estero. E questo non per spirito d’avventura, ma perchè ritengono la proposta dei nostri atenei obsoleta e impoverita, non pi๠in grado di sostenere il passo delle principali università  europee e mondiali.

Un esempio su tutti : l’Accademia di Architettura di Mendrisio, nella vicina Svizzera Italiana, dato l’alto numero di richieste proveniente da studenti del nostro paese, ha dovuto introdurre per l’anno accademico 2007-2008 (per la prima volta nella sua recente storia), un severo test d’ammissione per gli studenti provenienti dall’Italia.

E’ troppo facile lamentare l’impreparazione dei liceali, rilevare con disappunto la fuga di cervelli in età  universitaria senza affrontare il difficile compito di verificare la validità  dell’istruzione superiore. Soprattutto se i diretti interessati, anzichè legiferare in maniera oculata e puntigliosa, pensano a come portare la gente al mare…..

Molti dei nostri uomini politici sono degli incapaci. I restanti sono capaci di tutto.
Boris Makaresko.