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Che banda ultralarga avremo nel 2015

Per la metà  degli italiani la banda ultralarga a 30 Megabit ègià  disponibile e ci sono già  delle offerte per attivare delle connessioni a 100 megabit oppure in fibra ottica. Molti operatori hanno già  effettuato degli investimenti sulla fibra ottica. Parliamo ad esempio di Telecom Italia, Fastweb, Vodafone e Metriweb. Ecco cosa si prevede nel 2015. 

La banda larga, stando alle previsioni, dovrebbe essere la panacea dei mali dell’economia italiana e infatti c’èuna corsa, o meglio una rincora dalle aziende e dei privati per dotarsi di questa infrastruttura. Le statistiche dicono che la percentuale degli italiani che ha la disponibilità  della banda larga ècresciuta e in un anno, nel 2015 dovrebbe raddoppiare passando dal 23% (dato raccolto a dicembre 2014) al 45%.

Le connessioni a 100 megabit dovrebbero migliorare per via degli investimenti dei grandi operatori telefonici e ci potrebbe essere un  ulteriore espansione geografica di questa tecnologia. C’èchi in rete, mettendo insieme tutti gli indizi forniti dalle aziende, si arrischia nelle previsioni spiegando che dal 2015 in poi s’inizierà  a parlare di banda ultralarga anche se i tempi di sviluppo di questa tecnologia sono ancora incerti.

Fastweb di certo nel 2015 dovrebbe ampliare la sua copertura. Per ora raggiunge 20 città  capoluogo di provincia e 50 comuni con la fibra ottica nelle case e fino agli armadi. Vodafone che si appoggia alla rete Telecom dovrebbe espandersi ancora con i 30/3 Megabit ma anche Metroweb potrebbe dire la sua con un’offerta a 300 megabit per le case.

Gli operatori pi๠veloci sono Fastweb e Vodafone che riescono ad offrire 100 megabit su fibra ma la velocità  dichiarata come picco èsempre sui 60-70 megabit quindi il lavoro èancora lungo. Si potrebbe sfruttare il vectoring per arrivare al top, riducendo le interferenze e lavorando sul miglioramento del segnale, ma èsoltanto un’ipotesi. Il Governo per il momento ha destinato alla banda ultralarga 12 miliardi di euro e qualche sconto fiscale. Il resto dovranno farlo gli investitori.