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Banca dati degli accordi internazionali di ricerca

Il CNR varerà  entro il prossimo aprile una piattaforma web dove saranno registrati tutti gli accordi stupitati dalle nostre università  ed enti di ricerca con gli omologhi esteri.

Il portale sarà  rintracciabile all’indirizzo http://accordi-internazionali.cineca.it, poichè proprio il centro di calcolo Cineca ad avere avuto l’incarico dal ministero degli Esteri di provvedere alla costruzione del database.


Un’opera di classificazione era indispensabile, poichè il ministero ha censito ben 6.635 accordi oggi in vigore, e la loro crescita èdestinata a non avere freni anche per gli anni a venire. C’era dunque il rischio che molti brillanti ricercatori perdessero le occasioni migliori solo perchè non erano in grado di orientarsi nella fitta giungla di possibilità , che finiscono per riguardare tutti i comparti dello scibile: scienze naturali e tecnologiche, arte, economia, letteratura, giurisprudenza, storia e cosଠvia.

Si èresa cosଠnecessaria la costruzione della piattaforma del CNR, per il cui funzionamento la collaborazione dei singoli istituti di ricerca assume un ruolo centrale, tanto per la sua costruzione quanto per il suo continuo aggiornamento.

Dando un’occhiata ai numeri, l’università  pi๠attiva èla Cattolica di Milano, che ha stipulato ad oggi 538 accordi di ricerca, seguita da Roma Tre e dal Politecnico di Milano.


Controllando invece i nomi dei partner, scopriamo che oltre la metà  degli accordi èstata siglata con altri atenei europei, 1.700 con università  del continente americano, 900 in Asia e il restante fra Africa e Oceania. Naturalmente, molti progetti finiscono per vedere coinvolte anche pi๠di due università , magari sparpagliate in diversi continenti.