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Aprire un bed & breakfast (seconda parte)

La differenza fondamentale fra un bed & breakfast e la figura affine dell’affittacamere èquella che nel primo caso occorre un elemento di saltuarietà  nello svolgimento dell’attività , mentre nel secondo caso si tratta l’attività  economica èorganizzata e professionale.


Come conseguenza, l’affittacamere deve necessariamente essere dotato di partita IVA ed essere iscritto nel registro delle imprese, laddove per il b&b questo non solo èrichiesto ma anzi potrebbe costituire elemento tale da portare al disconoscimento della stessa qualifica di bed & breakfast. Alcune Regioni, come l’Emilia-Romagna, vietano anzi espressamente il possesso della partita IVA, ma la questione rimane controversa.

In genere, invece, per aprire un b&b sono sufficienti due adempimenti principali, ossia la dichiarazione di inizio attività  al Comune e il pagamento della tassa di concessione regionale.

Prima di aprire, comunque, ènecessario valutare con molta attenzione se ne vale davvero la pena. Al di là  delle attitudini, infatti, èbene eseguire una seria analisi economica, affidata magari ad un professionista.
Per adeguare le proprie disponibilità  alle norme regionali, capita spesso di dover eseguire dei costosi lavori in casa, magari per aumentare il numero delle stanze o aggiungere un bagno. Se poi si decide di affidarsi ad una rete o agenzia di b&b, occorre mettere in conto che una buona fetta dei ricavi andrà  a codesti intermediari, che d’altro canto, contribuiscono ad incrementare la clientela.


Fondamentale, sopra ogni cosa, rimane la necessità  di studiare con obiettività  le connotazioni turistiche della propria città . A Firenze ci sono già  moltissimi b&b ma uno in pi๠non guasta di certo; a Porto Marghera sarebbe meno appropriato. Nè avrebbe senso aprirne uno a Porto Cervo, posto che la clientela èdi stampo ben differente.