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Alternanza scuola lavoro, i paletti di Confartigianato

Confartigianato dice sଠall’alternanza scuola-lavoro. Un binomio estremamente proficuo per le nuove generazioni ma non riesce a non mettere dei paletti, tra l’altro assolutamente razionali. Ecco il comunicato. 

Il futuro occupazionale dei giovani italiani incomincia a scuola, anzi dall’alternanza scuola-lavoro, l’iniziativa promossa dal Governo per favorire l’apprendimento in azienda dei giovani studenti che svolgeranno parte della loro formazione ospiti delle imprese per conoscere la realtà  produttiva che li circonda e prepararsi a entrare nel mondo del lavoro.

I giovani non siano selettivi nella scelta del lavoro

Durante la conferenza ‘Il trasferimento di esperienza come motore per l’occupazione e la conservazione della creatività  italiana’ svoltasi a Napoli nell’ambito dellaGiornata Nazionale della Previdenza e del lavoro, hanno partecipato al confrontoCesare Fumagalli, Segretario Generale di Confartigianato; Gigi Petteni, Segretario confederale della Cisl; Gabriele Toccafondi, Sottosegretario  del Ministero dell’Istruzione Università  Ricerca; Luigi Bobba Sottosegretario del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

I due esponenti del Governo hanno sottolineato la volontà  dell’Esecutivo di colmare la distanza che finora ha separato il mondo della scuola e quello delle imprese. I risultati di questo gap purtroppo si vedono nelle incerte prospettive occupazionali dei giovani e nelle difficoltà  delle imprese a reperire manodopera qualificata. Il Sottosegretario Bobba ha quindi ricordato l’impegno del Governo per avvicinare la scuola, i giovani e le aziende artigiane, oltre che con i due anni di sperimentazione dell’alternanza scuola-lavoro, attraverso il rilancio dell’apprendistato di primo livello e con l’iniziativa ‘Botteghe di mestiere’ gestito da Italia Lavoro.

Bisogna voltare pagina, quindi. Fumagalli l’ha detto senza mezzi termini:

“L’alternanza scuola-lavoro èla strada giusta. Le novità  per far incontrare il ‘sapere’ e il ‘saper fare’ sono positive. Ma per farle funzionare, le aziende non devono essere gravate da nuovi oneri e adempimenti. Non chiediamo incentivi, ma semplicemente di non incontrare nuova burocrazia che rischia di scoraggiare la partecipazione degli imprenditori”. Fumagalli si èsoffermato sulle opportunità  occupazionali dei giovani e del ruolo che l’artigianato puಠsvolgere per offrire un futuro di lavoro. “Bisogna ancora superare alcuni ostacoli che impediscono ai ragazzi di entrare in azienda per imparare un mestiere. In un laboratorio d’artigiano uno studente impara pi๠cose che in una grande azienda, e riceve pi๠attenzione. Aiutiamo gli artigiani a insegnargliele. Non ènostalgia: oggi, assai pi๠che nel ‘900, sapere e saper fare convergono. Il futuro del lavoro èanche nelle nostre mani”.