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Scudo fiscale, questionario per le banche

Il rimpatrio o la regolarizzazione delle attività  detenute all’estero (universalmente noto come “scudo fiscale”) èormai storia passata: la scadenza, fissata in un primo momento per il 15 dicembre 2009 e successivamente prorogata allo scorso 30 aprile, èormai trascorsa definitivamente.


Sui risultati dell’operazione il Governo sarà  tenuto a riferire in Parlamento entro la metà  di giugno; e per disporre, almeno in termini statistici, di dati adeguati sulle operazioni eseguite, alcuni istituti finanziari e bancari selezionati nelle scorse settimane dovranno compilare un apposito questionario e inviare le risposte all’Agenzia delle Entrate entro il prossimo 20 maggio. La procedura dello scudo fiscale, infatti, rende normalmente necessario il ricorso all’intermediazione di questi soggetti.

Naturalmente, la segretezza delle operazioni di rimpatrio e regolarizzazione non consente alle banche di scendere troppo nei dettagli e rivelare i nomi delle persone e società  coinvolte. Nel questionario, infatti, ènecessario indicare informazioni di altra natura.

Occorre, per l’esattezza, precisare il numero delle operazioni per cui si èfunto da intermediari e l’ammontare complessivo delle operazioni, distinguendo fra rimpatri e regolarizzazioni, nonchè indicare gli Stati esteri di origine dei capitali e delle altre attività .


L’analisi sarà  resa pi๠complessa dal fatto che per ognuna delle informazioni richieste occorre distinguere secondo il periodo di riferimento: dal 15 settembre al 15 dicembre 2009, dal 16 dicembre fino al 28 febbraio 2010 e dal 1° marzo al 30 aprile di quest’anno. I tre periodi corrispondono alle tre diverse aliquote richieste per la regolarizzazione: chi èstato tempestivo ha fruito del tasso pi๠agevolato (5%), mentre negli altri due casi l’aliquota èpi๠elevata (rispettivamente 6 e 7%).